Cristo Re

 

 

 

 

 

 

 

In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».   Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».   Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

 

 

“Il mio regno  non è di questo mondo”…  “Dunque tu sei re?”    Rispose Gesù: “Tu lo dici: io sono re”.         E  il tuo re,   chi è ?

 

Loro.

Si fanno  re.      Si mettono sul trono.      Si prendono lo scettro,  della tua vita.    E ci fanno quello che gli pare.  Della tua vita.     Ma hanno perso la loro.     E non sono re.

E tutti gli altri,   li fanno schiavi.    Li mettono ai loro piedi.  Devono stare ai loro piedi. Come pezza da piedi.  Su cui vogliono passare.   Sono polvere, da calpestare.    Ma non sono re.

E pure a Gesù,     gli hanno levato la corona.    Gliela hanno presa.  Se la sono presa.  E se la sono messa in testa,  loro.   Per farsi Dio.     Ma non sono Dio.   Gesù è Dio.  E la corona di Dio,  è solo la sua.    E il trono,  è solo il suo.    E il Re,  è solo lui.    Sono loro gli schiavi.  I veri schiavi.  I più schiavi degli schiavi.     Schiavi di chi è contro Dio.  Ci sono cascati.   E sono caduti.       Ancora. Ora.   Per sempre.

 

 

Gesù Cristo.

Ci eri cascato.  Ma non ci caschi più.     Solo Gesù,  è il Re.    Il Re del cielo e della terra.   E anche il tuo.    Il tuo Re.

 

Il mio regno non è di questo mondo.          Il Regno di Dio,  non è del mondo.   Non appartiene al mondo.  Non ci sta dentro al mondo.    È di più. È molto di più.    Il Regno di Dio,  è di Dio.     Il Regno di Dio,   è Dio.

Dunque tu sei il re?     Se è il tuo regno.  Se il regno è il tuo.  Hai un regno.  Quindi sei  re.

Io sono re.       Te lo dice Gesù. Te lo dice lui. Che è Re.   Lo afferma lui. Lo conferma lui. Lo proclama lui.   Che è  Re.

Io sono re.      Non è un Re, di questo mondo.   È di più. È molto di più.    È il Re del cielo e della terra.     La terra il cielo  sono stati fatti in lui.  E per lui.   E tornano a lui.

Io sono re.    È il Re,  che è il principio di tutto.   L’Alfa e l’Omega.   Il Re,  che c’è sempre stato.  Ci sta. E sempre ci sarà.  L’eterno.     Il Re,  che ha tutto il potere.  Tutto il potere,  è suo.   Tutta la potenza, è sua.     L’Onnipotente.

 

Per  questo sono venuto nel mondo:  per dare testimonianza alla verità.       Per questo è  venuto Gesù.    Per farti sapere come stanno veramente le cose.   Per farti sapere la verità.     La verità di Dio.

Chiunque è dalla verità.         Se stai in Dio.  Se sei di Dio.  Se vieni da Dio.    Allora vieni dalla verità.    Perché la verità,  sta in Dio.    Perché la verità,  è Dio.

Ascolta la mia voce.      Allora la ascolti. La senti. La provi.   La voce di Gesù.   Perché è il Figlio di Dio.     E la verità è in lui.   E la verità,  è lui.

 

Gesù è il Re  della verità.    È il centro della verità.  È  la potenza, della verità.   È il Re vero. Il vero Re.   Il solo Re.

Il tuo  Re.     E il tuo  Signore.

 

 

 

 

 

Cristo Re

In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».  Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei». Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».  E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

 

 

 

I capi deridevano Gesù  dicendo:   “Salvi se stesso,  se è lui il Cristo di Dio,  l’eletto”.     Anche i soldati  lo deridevano,  e dicevano:  “Se sei tu,  il re dei giudei,  salva te stesso”.         E per te,   chi è  il Re ?

 

Tu.

Ti fai  re.     Ti fai re, da solo.   Ti fai re, al posto di Gesù.     E lo metti  ai tuoi piedi.

Ti fai  un trono.     Gli hai preso il trono . Ti ci sei seduto.     E nessuno ti può sganciare..      Ti fai lo scettro.   Gli hai preso lo scettro. Te lo tieni stretto.    E nessuno te lo può levare.      Ti fai una corona.   Gli hai preso la corona. Te la metti in capo.  E nessuno ti può toccare.

E lo deridi Gesù,  sulla croce.      Non ci deve stare.  Non ci può stare.   Si deve togliere.  Si deve levare.  Si deve staccare.  Deve scendere.     E lo fai scendere tu.  Lo stacchi tu.  Dal posto suo.    Scendi tu.  Al posto suo.

Non ci vuoi avere a che fare.   Non c’entra.  Non ci sta bene.   Non ci dice,   quella croce.    E la levi. E la elimini. La fai fuori. La annulli. La cancelli.    E la stacchi tu,  dal posto suo.      E nessuno si può salvare.

 

Gesù.

Ci sei tu  Gesù,      prima  di tutte le cose.   Sono state create  in te.                                      Ci stai tu Gesù,      dentro  a tutte le cose.     Esistono  solo in te.                                          Ci stai tu Gesù,      all’inizio e alla fine  di tutte le cose.   Sono state create per te.    In vista di te.    E a te,  ritornano.

Ci stai tu Gesù,     al centro di quella croce.    Dove il verticale si incrocia  con l’orizzontale. La terra con il cielo.   L’umano con il divino.   Il visibile  con un invisibile.    In te  si uniscono. In te  s’incontrano.      In te  si tengono.     In te  passano.       In te  si saldano.    Solo in te.   In te   si salvano.  Solo in te.

Sei tu il Re.   Il mio Re.     Sei tu il  trono.   Il mio trono.     Sei tu lo scettro.   Il mio scettro. Sei tu la corona.  La mia corona.       Sei tu la potenza,  la mia potenza.     Sei tu la gloria.   La mia gloria.

 

Gesù,   ricòrdati di me,                                                                                                      quando entrerai   nel tuo Regno.

 

 

 

 

 

 

Le tentazioni

In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”». Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».  Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

 

 

Quando sei  nel deserto,   nella privazione,   arriva la tentazione.                                          E tu,   che fai ?

 

Senza Gesù.

Senza di lui,  non ce la fai.         E ci caschi,   nella menzogna del male.     Ti fa mettere     il pane,  prima di Dio.    E il bisogno, sopra a Dio.    E te lo fa adorare,  al posto di Dio.

Il male ti inganna.   Ti fa credere che tutto è suo.   Che ha tutto lui. Che possiede tutto lui.  E se lo vuoi, devi stare con lui.    Ai suoi piedi.     E lo devi servire.   E gli devi obbedire.        E hai perso tutto.   Anche te.

Il male ti porta  nel punto più alto del tempio.    Usa il tempio,  e usa la parola di Dio.            Si serve di Dio.    E ti tenta  ad usarlo anche tu.     A comandarlo,  ad asservirlo.                 Ad obbligarlo,  a fare  quello che vuoi tu.      Per la tua gloria.  Non per la sua.

 

Con Gesù.

Con lui,  ce la fai.          Ce la fai,   a vivere  non di solo pane.   A nutrirti della parola di Dio.     A riempirti di Dio.     A saziarti  con il pane di Dio.

Ce la fai.      A sentire che tutto è  di Dio.  Tutto appartiene a lui. Anche tu.    E che solo lui è Dio.   Il tuo Signore,  l’unico Signore.     E solo lui devi adorare.     Solo sua,   è la gloria.   Anche la tua.

Ce la fai.       A rispettarlo.  A non usarlo.  A non sostituirlo.  A non prevaricarlo.   A non obbligarlo,   a fare la tua volontà.       Ma sei tu,  che fai la sua.

 

Se c’è Gesù,   la prova  la vinci.                                                                                                E il male   se ne va.

 

 

 

 

 

 

 

Cristo Re.

In quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».  Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».  Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

 

 

E per te,   chi è   il Re?

 

   Tu.

Ti credi di essere tu,  il re.   Ti senti tu,  il re.     Ti fai tu,  re    Da solo.

Ti fai tu,  il trono.  Te lo indori tu, il trono.   Ti siedi sul tuo trono.  Non ti sposti dal tuo trono. Mai.

Lo vuoi tu,  lo scettro.   Te lo prendi tu, lo scettro.   Lo tieni stretto, lo scettro.  E non lo dai. E non lo molli.   Mai.

E non vuoi  altri re.   Non ci sono altri re. Oltre te.     Ci sei solo tu.  Neppure Gesù.

 

 

  Cristo Re.

Lui solo  è Dio.     Lui solo   è  il Re.                                                                                         Ha fatto tutto  lui.  Lui solo  è  il Re.                                                                                        Tutto è  in lui.   Anche tu.     È l’unico  Re.   Anche il tuo.                                                     C’è sempre stato,   e sempre ci sarà.     È sempre stato Re,    e sempre lo sarà.

Il suo Regno,  non è di questo mondo.   Non appartiene al mondo. Non appartiene a te.   Non è tuo.

Il suo Regno è divino. È di Dio.  È Dio.   È  il cuore di Dio.   Con il Padre  e lo Spirito Santo. Lo Spirito della Verità.     È venuto  per la Verità.    A dare testimonianza   alla Verità.

 

Se lo fai   anche tu.

Se stai  nella Verità.

Stai   nel suo cuore.

Stai  nel suo Regno.

Fin da ora.

 

 

 

 

 

Le tentazioni.

tentazioni - Copia - Copia

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

 

 

 

Nel deserto.      Nella mancanza,   nell’assenza,   nella solitudine.       Nel silenzio.     Anche tu,  sei tentato.       Anche tu,   sei messo alla prova.

E tu,   cosa scegli?

 

Il pane.

La fame.  Il bisogno.     Quanto ne vuoi.  Più che puoi.        Ti nutri,  del pane degli altri.     Delle cose degli altri.   Degli altri.     E non ti basta mai.

In  Gesù,  puoi dire.      Il mio pane,  è Dio.    E la sua parola.     Solo lui  sazia il mio cuore,  e la mia anima.   E mi basta.

 

Il successo.

Fare scena.    Stare sulla scena.  Prendere la scena.   Più che puoi.     Fare clamore,   fare scalpore,  fare colpo.   Sopra a tutti.     Tutti sottomessi,  al tuo servizio.     Anche Dio.   Dio,  sotto.      Al tuo servizio.  Al tuo comodo,  al tuo comando.       Ai tuoi piedi.

In  Gesù,  puoi dire.     Dio conta più di me.  Non lo uso. Non lo costringo. Non lo ricatto.  Lo rispetto.

 

Il potere.

Tanto potere.    Per  possedere,  per dominare,  gli altri.     Per avere gli altri ai tuoi piedi.    Ma  se lo vuoi,   ti devi piegare  davanti al  Male.     Sei tu,  che devi stare ai suoi piedi.   Lo devi adorare.  Lo devi servire.      È lui  che ti comanda,    è lui  che ti domina.    Appartieni a lui.  Sei suo.     Non sei più, tuo.    Non hai più,  neppure te stesso.

In  Gesù,   puoi dire.      Solo Dio,   è il mio Signore.      Solo lui,  voglio adorare.   Solo  davanti a lui,   voglio stare.      Solo davanti a lui,  mi ginocchio.      Solo a lui,  do gloria.

 

È lui,   il mio tutto.

È lui,   la mia gloria.

 

 

 

 

 

 

Cristo  Re

CristoRe1artIn quel tempo, Pilato disse a Gesù: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?». Pilato disse: «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».  Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».  Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

 

 

 

Vogliono essere   il tuo re.       Vogliono comandare loro,  su di te.

E se non ci stai,     ti invadono,  ti colpiscono,  ti inchiodano con la paura.     Ti torturano con la paura.    Ti annientano con la paura.

Se non li riconosci  come il re,   l’unico re,     ti isolano,   ti cancellano,   ti eliminano.          Devi esistere solo per loro,   con loro,   e in loro.       Devi essere come loro.

 

Ma tu   un re,   ce l’hai già.     Non appartiene  a loro.     Non è un re  come gli altri.         Non è un re del mondo.      È di più,  è molto di più.

È Gesù Cristo,   il Figlio di Dio.    È Dio.     È il Re dei re.    È il Re del cielo della terra.        È  il Creatore  e  il Signore di tutte le cose.

Il suo Regno,  è il Regno di Dio.      Il suo potere è  eterno,   non finisce mai.    Il suo trono è  da sempre,   e per sempre.

Lui,    è  l’Alfa e l’Omega.

L’unico,  il vero  Dio.

L’unico,  il vero  Re.

L’unico  Signore.

Degno di gloria  e di onore.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il tributo a Cesare

il-tributo-di-cesare - Copia

In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

 

 

Usare Gesù.   Farlo diventare moneta. Volerlo, come moneta.  Venderlo, come moneta.  Metterlo a disposizione,  a condizione,  a consumo.   Metterlo al servizio.

Metterlo sotto.  Metterlo sotto ricatto, metterlo sotto scacco.  Metterlo sotto il potere, sotto il denaro,  con il denaro.

Gesù è Dio.   Le cose di Dio,  sono solo di Dio.   Non appartengono al mondo.

Le cose di Dio,   hanno l’immagine di Dio,  il volto di Dio, impresso in loro.   È stampato in loro.   C’è solo il volto di Dio.   Non c’è il volto di nessun altro.  Neppure il tuo.                     Il Signore  è l’unico Signore.   È l’unico Dio,  di tutte le sue cose.  Di tutte le cose.

Non confondere,   non mescolare,  non amalgamare,   le cose di Dio con le cose del mondo.   Per nascondere il male,  per farlo diventare bene,  per giustificarlo, esaltarlo, lodarlo.

Solo in Gesù,   le cose di Dio  toccano le cose degli uomini.  Per salvarli, per liberarli, santificarli.

In Gesù,  c’è il volto del Padre.   Se sei in lui,  con lui,  e come lui,  allora il tuo cuore tocca il cuore di Dio.   Entra,  in lui.

E diventa   una cosa di Dio.

 

 

 

 

La tentazione

20100221 tentazioni

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

 

 

Nel deserto. Da solo. Solo con te stesso. Nel deserto, nella mancanza, nella precarietà, nella privazione, nasce la tentazione.

La tentazione in persona, viene. E ti propone di eliminare, cancellare, negare la precarietà, di rompere il limite. Di farti Dio. Di essere come Dio. Di essere più di Dio. Al posto di Dio. Sopra a Dio.

Ti propone tre prove, tre forme, tre modi di farti Dio. Ti puoi riconoscere, ti puoi rispecchiare, ti puoi ritrovare. Puoi cambiare.

Primo. “Dì, che queste pietre diventino pane”.  Il bisogno del pane. Il bisogno  umile, semplice, umano. Se vuoi essere Dio, annulli il bisogno, l’attesa, la fatica. Neghi il bisogno, elimini l’attesa, umili la fatica. Cancelli il bisogno se lo soddisfi subito, se lo riempi fino all’orlo, se lo intasi fino all’estremo,  se lo soffochi con il troppo e il tutto.  Allora quel pane, diventa pesante come pietra. Ritorna pietra.

Gesù ti dice: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Solo Dio soddisfa completamente veramente la fame del tuo cuore e della tua anima.

Secondo. “Gettati giù e gli angeli ti porteranno sulle loro mani”. Comportati come un dio. Buttati al di là del tuo limite. Sfida Dio. Provoca Dio. Costringi Dio a intervenire. Obbliga Dio a stare al tuo servizio, al tuo gioco, al tuo scopo.  Usa Dio. Usa Dio per farti servire come un dio.  Al posto di Dio.  Attraverso di Dio.

Gesù ti dice: “ Non mettere alla prova il Signore Dio tuo”.  Fai la sua volontà, non la tua.

Terzo. “Tutte queste cose ti darò, se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai”. Vuoi il potere, tanto, tutto. Vuoi avere tanto, tutto. Possedere tanto, tutto. Senza confine. Per essere il padrone assoluto. Come un dio. Come Dio.

Per avere tutto, sei pronto a fare anche il male, a giustificare il male, qualunque male. A servirti del male. Ti sembra di avere il potere anche su di lui. Ti sembra di possederlo, invece è lui che possiede te. È diventato  il tuo padrone e tu il suo schiavo.  Ti getta ai suoi piedi e ti calpesta.  Si prende tutto il tuo potere e non ti rimane nulla, neppure te stesso.

Gesù ti dice: “Solo il Signore Dio, tu adorerai. Solo a lui renderai culto.” Solo lui è l’unico e vero Dio.   Ritorna  da Dio Padre.  Inginocchiati davanti a lui. Gettati tra le sue braccia, sul suo cuore.  E chiedigli perdono.  Lui solo ti può salvare.

Se, come Gesù, con Gesù e in Gesù,  hai scelto il tuo Signore, il Padre dei cieli,  lui ti manderà i suoi angeli, per nutrirti e per custodirti.

Perché  sei suo figlio.

 

 

 

 

Al primo posto

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra»….«Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Al primo posto, a qualunque costo. A costo di tradire, di usare, di corrompere, di ingannare, di uccidere. Al primo posto, davanti a tutti, sopra a tutti. Al primo posto per comandare, per dominare, per sentirsi i re, i padroni assoluti. Per guardare tutti dall’alto, per sentirsi grandi, invincibili, intoccabili.  Al primo posto per non essere messi in discussione. Per essere serviti, temuti, riveriti. Al primo posto per essere visti, ricercati, adorati, osannati come un Dio. Per essere Dio in terra. Per prendere il posto di Dio.

Al primo posto vicino a Dio, nel Regno di Dio, accanto a Lui, accanto al suo trono, alla sua regalità, nel suo trionfo, nella sua gloria.

Ma come fai a stare vicino al Figlio di Dio, a far parte della vita di Dio, del Regno di Dio, se non sei come lui? Se non ne prendi parte fin da ora?

Stare con Gesù significa essere come Lui. Partecipare di Lui, fare quello che ti  ha detto, seguirlo sulla sua strada, vivere la sua vita. Percorrere la strada che ha segnato, che ha tracciato per primo, che ha percorso per primo, verso il Regno di Dio Padre.

Il vero regno non è  potere,  dominio, oppressione, che schiaccia e distrugge  gli altri e anche chi lo usa.

Il vero Regno è partecipazione del Padre, del cuore del Padre, della vita del Padre. È uscire fuori da sé per andare verso l’altro, per portare all’altro l’amore del Padre per lui, per portare il sorriso, la gioia del Padre per lui, per portare il perdono del Padre verso di lui, per donare la vita del Padre a lui.

Come Gesù, in Gesù e attraverso Gesù. A qualunque costo. Al suo posto.

 

 

 

I soldi

 

«Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.”

 

 

Ti sembra di seguire Gesù, di essere un bravo discepolo. Scrupoloso, attento, fedele. Hai seguito tutte le regole e sei  pronto a seguirne ancora di nuove. Per essere ancora più bravo.

Ma la prova del nove, sono i soldi. Quando si tratta di soldi, capisci dove è il tuo cuore. Quando si tratta  di soldi,  di potere, di avere,  di possedere, capisci dove è  il tuo cuore. È lì,  attaccato, incatenato, posseduto. Non rinunci, non molli, non lasci.

Quando si parla di soldi, capisci chi è il tuo padrone e il tuo Dio. Per questo non riesci a seguire Gesù.

Rinunci al  Tesoro vero, prezioso,  alla vera ricchezza, al centuplo di quello che hai. Alla vita eterna.

E torni indietro alla tua vita mortale. Torni indietro dal tuo padrone.