Voce di uno che grida

In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!». E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

 

 

“Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!”  Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse: “Voce di uno che grida nel deserto. Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”.                                                                                                E tu,     di chi  sei voce ?

 

Di loro.

Sei   la loro voce.      Al posto della loro voce.  Come la loro voce.   Più della loro voce.         Altro che di Dio.

E hai perso,  la tua voce.     Non hai più,  la tua voce.    Non ci sta più,  la tua voce.   E non ci stai più.  Manco tu.      Altro che Dio.

Ti hanno preso,  la voce di Dio.     Non la senti più la voce di Dio.   Non la cerchi più la voce di Dio.    Non la vuoi più,  la voce di Dio.    E sei senza Dio.

 

 

Del Signore.

Come Giovanni.      Non gli dai solo la voce, a Dio.    Non sei solo voce.   La incarni  quella voce.     È tutto il tuo corpo che grida,  quella voce.      È tutta la tua vita.  Quella voce.

 

Vedendo molti farisei e sadducei venire.       Non ce la fai a stare zitto.   Non ce la fai a stare muto.  Davanti a loro.       E sei voce.  Anche per loro.

Razza di vipere.        Il veleno ce lo hai dentro di te.     Il veleno che ti uccide, sta in te.  È il tuo peccato.     Di cui ti pari.  Di cui ti ripari.    Di cui ti vanti.

Chi vi ha fatto credere di sfuggire.       Un altro ti ha ingannato. Un altro ti ha tradito. Un altro ti ha mentito.    Ti fatto credere che lo potevi fare.  Che si poteva fare.  Che era meglio fare.    E ci sei cascato.

All’ira imminente.       Un altro ti ha fatto credere che manco l’ira di Dio, ci sta.   Che manco Dio ci sta.    Che se ci sta.    Che gli fa.   Non fa.    Non ti fa niente.  Non fa niente.  Non è niente.      E ci sei cascato.

 

Convertitevi.     Esci dal tranello.  Esci dall’inganno.      Non stare più nell’inganno.  Volta. Svolta. Rivolta.      Gira. Verti. Converti.     I tuoi occhi.   E mettili in Dio.

Perché il regno dei cieli è vicino.      Quello che viene,  è il regno dei cieli.    È il Re dei cieli. È Gesù. Il Signore.     Il Signore del cielo della terra.    E anche il tuo.

Il regno dei cieli è vicino.     Viene.     Non viene forse.  Non viene sembra.  Non viene vediamo. Non viene speriamo.     Viene davvero. Viene vero. Viene sicuro.   Viene ora.

 

Vi battezzerà in Spirito Santo.        Viene per darti,  lo Spirito Santo.   Lo Spirito di Dio. Viene per immergerti nello Spirito di Dio.      E ti fa divino   E ti fa sacro.   E ti fa santo.      Di Dio.

Vi battezzerà in Spirito Santo.       E quando stai nello Spirito Santo.    È lo Spirito Santo che ti parla di Dio.    Che ti dice quello che sta in Dio.      È lo Spirito Santo,   la voce di Dio.

In lui.   Sei voce.  E sei grido.

 

 

 

 

 

 

 

La Trinità

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo:  «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.  Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.  Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».

 

 

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio,  unigenito,   perché chiunque crede in lui   non vada perduto.               E per te,    Dio  è Trinità ?       Padre,  Figlio  e Spirito Santo.  Tre Persone,   un solo Dio.

 

Non ci sta.

3 Persone  1 solo Dio.      Per te,   il 3  in 1,  non ci sta.    Non ci entra.  Non ce la fa.         Ma Dio  ce la fa.    E in Dio,  ci sta.

Nessuno l’ha pensata.     Il Figlio di Dio  l’ha rivelata.    Solo Dio lo sa.  Che è Trinità.

Nessun altro Dio ce l’ha,  la Trinità.   Nessuno  è Trinità.       Solo Dio è,   Trinità.

 

È  Trinità.

Lo Spirito Santo  è sceso.     E ti ha portato  Gesù risorto.        Ora tocca a te,  salire.    Ora sei tu  che sali.      In Dio.  Nella Trinità.

Il Padre   ti ha dato il Figlio.

Se sta in lui.               Non vai  perduto.                                                                                     Se sta in lui.              Ti salva.                                                                                                Se sta in lui.              Ti trasforma.                                                                                          Se stai in lui.             Ti fa  come lui.                                                                                         Se stai in lui.             Ti fa  divino.                                                                                              Se sta in lui.              Ti fa  di Dio.                                                                                          Se sta in lui.              Sali  con lui,  al Padre.

Se sta con lui.           Entri con lui,   nel Padre.                                                                         Se stai con lui.          Entri con lui,  nella Trinità.                                                                        Se stai con lui.          La senti  la Trinità.                                                                                 Se stai con lui.          La vivi  la Trinità.                                                                                      Se stai con lui.          Lo sai  che è una.

Se stai con lui.          Sei unito   alla Trinità.                                                                               Se stai con lui.          Sei in comunione   con la Trinità.

 

Se stai  con lui.                                                                                                                         Sei   in Paradiso.

 

 

 

 

 

La Trasfigurazione

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.  Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».  All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

 

 

E Gesù fu trasfigurato davanti a loro:   il suo volto brillò come il sole  e le sue vesti divennero candide,  come la luce.       E la luce,  di chi è ?

 

La tua.

Te la fai tu,  la luce.     Una luce finta.  Una luce falsa.  Una luce vuota.     Ma non brilla.

Te la fai tu,  la faccia.   Come il sole.  Più del sole.       Ma non scalda.  Ma non splende.  Ma non risplende.

Te la fai tu,   la veste candida.     Te la fai tu, pulita.   Te la fai tu,  immacolata.   Più di Dio. Ma è macchiata.    E  annerita.

 

Di Gesù.

La luce di Gesù,   è la luce del Padre.

La luce di Gesù.       Si specchia  nel volto del Padre.   Si riempie  del volto del Padre.         La luce di Gesù.       Risplende della luce  del Padre.

La luce di Gesù.      Trasfigura il suo volto.   Esce dal suo volto.                                             La luce di Gesù.      Passa dal suo volto,  al tuo.                                                                      La luce di Gesù.      Fa brillare  il tuo volto,   nel suo.                                                             La luce di Gesù.      Ti fa candido,   e immacolato.

La luce di Gesù.      Ti apre il paradiso.    Fa scendere lo Spirito Santo,  come nube.           La luce di Gesù.      Ti fa sentire  la voce del Padre.                                                              La luce di Gesù.      Questi è il Figlio mio,  l’amato.   In lui ho posto  il mio compiacimento.  La luce di Gesù.       In lui sei anche tu, figlio.  Anche tu, amato.  Anche tu,  gioia del Padre.

La luce di Gesù.      È la tua luce.                                                                                            La luce di Gesù.      Riempiti gli occhi  di quella luce.    Lasciala passare. Lasciala entrare. La luce di Gesù.      E ti trasfigura il volto.   E ti trasfigura il cuore.

 

La luce di Gesù.                                                                                                                        È  Gesù, risorto.                                                                                        

 

 

 

 

 

 

Figli della resurrezione

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».  Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

 

 

E per te,   ci sta  la resurrezione ?

 

Non ci sta.

Non ci deve stare.     Ti impiccia.  Ti inciampa.  Ti dà fastidio.      Non la puoi possedere.   Non lo puoi dominare.   Non la puoi controllare.

Non ci sta bene. Non ci dice. Non c’entra,  con i tuoi piani.   Te li rovina. Te li manda all’aria. E la  cancelli.   La levi,  la togli.    E la fai sparire.

E fai sparire pure,  Gesù risorto.    Manco il Figlio di Dio,  la può fare.   E allora, fai sparire pure,   il Figlio di Dio.

 

Ci sta.

Ci sta.       Come ha detto  Gesù.    Perché lo ha detto  Gesù.                                                Ci sta.       Perché  è Gesù,  che è risorto.   Perché è Gesù,  che ti fa risorgere.   In lui,     sei figlio  della sua resurrezione.   Figlio  di Dio.

Ci sta .      E sei vivo. Fin da ora.    E sei vivo. Per sempre.   Sei figlio  del Dio Vivente.

Ci sta.       È Gesù  che ti prende per mano.    La vince lui, la tua paura.   Lo vince lui,         il tuo male.    La vince lui,  la tua morte.

Ci sta.       E non fa risorgere solo la tua anima.   Ma, alla fine dei tempi, anche il tuo corpo. E tornerà tutto intero.  Vivo e vero.

Ci sta.       E quando sarai risorto,   non avrai più bisogno  di luce di lampada,   né di luce   di sole.    Perché il Signore Dio,  ti illuminerà.      E ti sazierà   il suo Volto.

 

E brilla,   il tuo volto.                                                                                                                   Fin da ora.

 

 

 

 

 

 

Il povero Lazzaro

In quel tempo, Gesù disse ai farisei:  «C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.  Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”.  Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.  E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».

 

 

E tu,   quale dei  due,   sei?

 

Il ricco.

Sei ricco,  di te.       Pieno, ripieno, strapieno,  di te.      Del tuo cibo.  Delle tue idee.       Vuoi solo quelle.   Vedi solo quelle.       E ci fai,  un lauto banchetto.

Disteso.     Seduto, sdraiato, contornato.  Da chi ti suona l’arpa.     E il povero è la corda. Che suona per te.   Che serve  a te.

Spensierato.      Non ci pensi.   Non ti importa.  Non ti riguarda.     Quello che sarà.        L’hai cancellata,   l’eternità.

 

Lazzaro.

Sei povero.  Povero di te.     E ricco  di Dio.  In Dio.

Sei appartato.    Isolato, dimenticato, rifiutato,   dagli altri.       Ma guardato,  accolto,  raccolto,   da Dio.

Sei ferito.     Pieno di piaghe.     Che buttano sangue.  Che versano lacrime.    Sono lì,     che chiedono.   Sono lì,  che pregano.      E nessuno  le ascolta.

 

Ma  sono quelle piaghe,    la prima cosa,   che il Padre vedrà,     quando andrai  da lui.         E le abbraccerà.    Perché assomigliano  a quelle del Figlio.      E in te,  vedrà  il Figlio suo.

E più ne hai,    e più assomigli,   al Figlio suo.

 

E  sei  amato  da lui.     Abbracciato  a lui.                                                                             Consolato  in lui.    Per l’eternità.

 

 

 

 

 

 

La Passione

In quel tempo, tutta l’assemblea si alzò; condussero Gesù da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme.  Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia. Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest’uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.  Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?».   Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori. Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte. Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei». Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».  Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.  Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.

 

 

E lo crocifissero,    lui e i malfattori,     uno a destra   e l’altro a sinistra.                                   E tu,   quale dei  due,  sei?

 

Quello che insulta Gesù.

Lo attacchi,   perché è più di te.  Perché non è come te.    Perché è Dio. Sopra di te.

Lo provochi.     Perché deve dimostrare a te, che è Dio.    Lo deve provare a te.  Deve convincere te.    Lo decidi tu,  che è Dio.

Lo usi.      Perché deve servire a te.   Deve far comodo a te.   Devi farti  stare comodo.      E farti scendere dalla croce.

Lo deridi.  Perché non si salva.   Colpisci la sua salvezza.  Perché non è, come dici tu.

Lo denigri, lo umili.    Perché non scende dalla croce    Lo vuoi  far scendere dalla croce.   Non ci deve stare in croce.    Non deve andare fino in fondo.  Non deve salvare il mondo.     E te.

 

Quello buono.

Lo riconosci Dio.   Lo rispetti Dio. Perché è Dio.    E non dipende da te.

Lo riconosci,  il male che hai fatto.    E riconosci che lui,  è senza il male.  Perchè è Dio.    E  il male non lo tocca.

E non lo vuoi  far scendere  dalla croce.       E riesci a  stare sulla croce,  perchè c’è lui..     Stai con lui, nonostante la croce.   Più della croce. Sulla croce.    E non ci sta più la croce.

 

E lo chiami per nome, Gesù. = Dio che salva.    Con tenerezza,  entri nella sua salvezza.

Ricordati di me.    Stai nel pensiero di Dio.  Sei in lui.     È il Paradiso.

 

E Gesù lo dice,  anche a te.

Oggi  con me,   sarai.                                                                                                             In  Paradiso.

 

 

 

 

 

 

La risurrezione

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In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».  Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

 

 

 

 

E tu,    ci credi,   alla risurrezione ?

 

Se  non ci credi.

Con Gesù,  non ci azzecchi.       Non ci stai.    Non ci sei.     Non lo vuoi.

 

 

Se   ci credi.

Sei  con lui.       Solo se sei con lui,  la puoi capire, la puoi sentire.      Perché   è Gesù,         la risurrezione.

Non è  tua.      Non è da te,   non è come te.     È di Dio.

Il Dio Vivente   ti da la vita  prima,    e te la ridà dopo.      Ti da la vita  per sempre.

 

Risorgi  con l’anima.         E alla fine dei tempi,   anche con il corpo.    Tutto intero.         Con Dio,   vivo e vero.         E  vivrai  con lui.    Per sempre.

 

Senza più dolore.

Senza più fatica.

Nella gioia.

 

 

 

 

 

 

 

Unzione degli infermi

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L’ Unzione degli infermi.

 

L’Unzione degli infermi,    o unzione dei malati,    o estrema unzione,    è un sacramento.                                                      Non è il sacramento  della morte.     È il sacramento  della salute.  Della  guarigione,  e della salute,   dell’anima  e del cuore.

 

 

 

A chi si dà?

Estremaunzione

 

A coloro  che sono   in pericolo di morte,                       o cominciano ad essere in pericolo di morte.                                                                                                        Non stare  lì,   ad aspettare che muore.                        Non stare con le mani in mano.                                   La cosa più importante,   la puoi fare.                          La cosa che conta di più,   gliela puoi dare.                  Il  Paradiso.

 

Chi lo fa?

Prade Annibale - Copia

 

Il sacerdote.  Solo lui.          Perché  rappresenta Gesù,      che si prende cura dei  malati.   Che è venuto   a guarire         i malati,      e a liberare dal male,   dal dolore, e  dalla morte.     Gesù,    ti da lo Spirito Santo.

 

 

Cosa fa?

sacrament7 - Copia (2)

 

 

Unzione,    con  l’ olio  crismale,    è l’olio  consacrato, in cui Dio ha effuso  lo  Spirito Santo.                             È lo Spirito Santo,  la medicina.    È lo Spirito di Dio che viene,  e tocca quel corpo,  e tocca quel dolore.  E tocca l’anima ferita.      E la pulisce,   la ripulisce,   la guarisce.     E l’anima non è più malata.    E anche  il cuore, sta meglio.    E anche la paura,  si calma.    E anche  l’angoscia  svanisce.

E anche il corpo,  riconosce il suo Dio.     E può placarsi anche il dolore.    E, a volte,   anche la malattia.

 

Come si fa?

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Sacra unzione.                                                                                                                         Con l’olio santo,   il sacerdote    unge la fronte e le mani.   La fronte,  simbolo di quello che è stato pensato,   e le mani,   simbolo di quello     che è stato fatto.

Imposizione delle mani.

Come faceva Gesù.    Mette le mani sul capo del malato.   Quelle mani consacrate, riempite di Spirito Santo,    impongono,   pongono sopra a quel capo,   lo Spirito Santo.       E lo Spirito Santo scende su quel capo.

 

E  lo Spirito di  Dio  si incontra con quella persona,    nella sua profondità, nella sua totalità.  E porta quella croce personale,    dentro la croce di Gesù.     Quella croce,  diventa parte della croce di Gesù.

Ora quel malato non è più solo.      Fa parte del Figlio di Dio.   Il suo dolore,   fa  parte del dolore   del Figlio di Dio.      Della sua missione.     E della sua resurrezione.

morte (4) - Copia

 

 

 

 

 

 

Se  muore con lui,   risorge con lui.        E sarà con lui per sempre,   in  Paradiso.             Lì,  lo puoi ritrovare.        Lì,  lo puoi riabbracciare.   Con l’anima.

E alla fine dei tempi,      anche con il corpo.

 

 

 

Unzione degli infermi. In pdf.       ( In Pdf,    per aprire clicca sulla riga) 

 

 

 

 

 

E’ nato!

charles_le_brun_007_adorazione_dei_pastori_1690 - Copia - Copia

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

 

 

 

Ecco viene Dio.  Quando,  come i pastori,  sei nella precarietà, nella fragilità, nella semplicità del cuore.  Quando sei  svuotato, oscurato, relegato, anche da te stesso.

Ecco  il suo angelo viene  e ti dice:  Non temere.  Non avere più paura, non soffrire più.     È nato il tuo Salvatore,  Cristo Signore, il tuo Dio.  È venuto per te.

 

È venuto nel buio,  per darti la sua luce.

È venuto nella notte,  per darti il suo sole.

È venuto nel freddo,  per darti il suo calore.

È venuto nella povertà,   per darti la sua ricchezza.

È venuto nella debolezza,  per darti la sua forza.

È venuto nella solitudine,  per darti la sua presenza.

È venuto nell’indifferenza,  per darti il suo amore.

È venuto nell’umiltà,  per darti la sua gloria.

È venuto nella piccolezza,  per darti la sua grandezza.

È venuto nel tuo niente,  per darti  il suo  Tutto.

Vai da lui.   Li lo trovi,  li lo vedi,  li lo ami.

 

Allora  si apre il cielo   e ti fa vedere   chi è quel bambino.  Gli angeli,  schiere di angeli,     lo lodano,   è  Dio,   è il Signore del cielo e della terra.

Fai come loro.  Canta, danza  la gloria di Dio,  insieme a  loro, come loro.

Canta,  danza  la gioia di Dio,  insieme a loro, come loro.

E con i tuoi fratelli,  che egli ama.

 

 

 

 

 

 

La risurrezione

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».  Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

 

 

Ti vogliono far credere che è tutto qua. Che non esiste l’aldilà.  Come i sadducèi  e il loro esempio,  hanno sposato le loro dottrine, le loro teorie, una dopo l’altra. Tutte parti di una stessa famiglia, quella del controllo, del potere, del comando. Tutte legate alle idee assolute, alle teorie volute, alle regole imposte. Ma, come nel loro esempio, muoiono una dopo l’altra e sono sterili. Non danno frutto. Non danno vita. Quella è la morte vera.

La risurrezione ce l’hai scritta nel cuore.  Che cerca  il sempre,  il tutto,  l’infinito,  l’assoluto,  il divino,  l’eterno. Che cerca sempre una meta.  Ma la risurrezione non è un’idea, non è un’ipotesi, non è una speranza.  Non è un’energia.

La risurrezione è una Persona. È il Figlio di Dio morto e risorto. È il suo corpo risorto, santificato, glorificato.

Risurrezione ora.   La puoi vivere qui, ora, in questa vita.  È lo Spirito Santo che ti dona il Signore risorto. È lo Spirito Santo che nel battesimo,  ti immerge in Gesù e in lui, vince la morte e con lui, ti fa risorgere e rinascere in modo nuovo, come figlio di Dio, santificato da Dio, partecipe di Dio.

È lo Spirito Santo che nell’eucaristia ti dona il corpo e il sangue del Figlio di Dio. Quando ti nutri del corpo di Cristo, diventi parte del suo corpo risorto. Fai parte del suo corpo santificato e glorioso.

Risurrezione dopo la morte.   Con la morte del corpo, la tua anima si scioglie dal corpo, si separa dal corpo e va ad abitare presso il Signore. Ritorna a casa, da dove era venuta. Come un angelo, vive davanti a Dio, vede il Volto di Dio, sente l’amore di Dio e gioisce con lui e per lui e danza e canta la sua lode e la sua gloria.  Piena di lui,  illuminata da lui,  santificata in lui.

Risurrezione dei morti.  Quando tornerà il Figlio di Dio, anche i corpi  morti, sepolti, corrotti, disfatti, risorgeranno.  Ritorneranno in vita,  come corpi incorruttibili, corpi spirituali.   Ma com’è possibile?   Il Signore li ha creati,  il Signore può ricomporre, riscattare, salvare anche la materia, anche la carne.  Anche il tuo corpo, risorgerà veramente, realmente  e si  riunirà alla tua anima. E sarai intero, integro, vero. Davanti a Dio vero.

Sei  il figlio della risurrezione.  Sei  entrato nella risurrezione.  Sei stato generato dalla risurrezione. Sei stato toccato dal corpo del Figlio di Dio. Sei stato lavato dal sangue del Figlio di Dio.  Sei diventato figlio di Dio. Davanti al Padre.

La vita è in Dio. Dio non ha a che fare con la morte.  Lui è il Dio della vita, di tutti i viventi.  Nessuna cosa vive senza di lui. Tutto vive solo di lui, con lui e per lui.

Per sempre.