La moltiplicazione dei pani

In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte.  Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati. Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui».  E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.  Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

 

 

Chi è  che può moltiplicare,   i pani e i pesci?      Chi  ce la fa ?

 

Tu,  no.

Non ce la fai.      A moltiplicare il tuo pane.  Ti tieni  quello che hai.    Figurati se lo dai.

Glielo levi,  il pane agli altri.      Glielo porti via.  Li lasci senza.     Figurati se glielo dai.

Lo levi anche a Dio,   il pane.       Gli porti via,  il suo pane.      E lo scambi,  con il tuo.         E ci metti il tuo,   al posto suo.        Ma tu,  non sei Gesù.

 

Dio,  si.

Non ce la facevi.         Il tuo pane   non ti bastava.     E vai da Gesù.                                       Non ce la facevi.         Il tuo pane  non ti guariva.    E vai da Gesù.

Sentì compassione.        Lui lo vede.  Lui lo sa.  Lui lo sente.    Quello che ti fa male.         E guarì i loro malati.        E te lo leva.   E ti guarisce.     Lui  può.

 

Voi stessi date loro da mangiare.      Non ti guardare intorno.    Dice a te.  Proprio a te.       Non abbiamo che cinque pani e due pesci.           Hai del povero pane.  Un poco di pane.     Portatemeli qui.         E glielo porti.  E glielo dai.                                                                       Prese i cinque pani.        Lo prende  nelle sue mai.   Ora sta  nel palmo delle mani di Dio.

Alzò gli occhi al cielo.         Chiama il Padre.  Lo Chiede a Padre.    Lo vuole il Padre.          E recitò la benedizione.       E lo fa sacro. E lo fa santo.  E lo fa divino.    Con il Padre. Spezzò i pani.             E  non è più pane.    È il pane di Dio.  È Dio.     È Gesù stesso.     Che si spezza per te.

 

Li diede ai discepoli.             Lo passa lui,   a loro.      È l’ eucarestia.                                     E i discepoli alla folla.            Ecco cosa  ti arriva.   Non è più pane.     È  Dio stesso.         Tutti mangiarono a sazietà.                 E ti sazia  veramente.    Ti sazia totalmente.               E portarono via i pezzi avanzati.         E non finisce mai.     Perchè è  Dio.

 

Ecco cosa  porti agli altri.    Ecco che cosa  passi.     Ecco che cosa,  dividi con gli altri.      Ecco che cosa,   ti unisce agli altri.

E non hanno  più fame.

 

 

 

 

 

 

 

Io sono il pane vivo

In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?». Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

 

 

 

Io sono  il Pane vivo,   disceso dal cielo.                                                                              Chi te lo dice?    Chi te lo dà?

 

La gente.

Non te lo dà la gente.    La gente si stranisce.  La gente non capisce.  E mormora.          Ti dà solo se stessa.    Ti nutre solo di se stessa.   Vuole solo se stessa.    Non vuole Dio.

 

Il Padre.

Il Padre,  ti ha fatto.   E ti attira a lui.    E tu ti lasci attirare.  Ti lasci fare.  Ti lasci amare.  È lui che ti dà  il pane.   Il Figlio   Il pane vivo.    È il suo cuore, disceso dal cielo.

 

Gesù.

Quando sei stanco.  Quando dici basta.  Quando non ce la fai più.   Chi ti tira su?          Solo Gesù,  lo può fare.
E ti dà il pane.  Il suo pane. È lui.     E ti dà la forza.   La sua forza. La forza di Dio.

E ce la fai a rialzarti.    E ce la fai ad andare avanti.  Fino infondo.  E anche più in là. Nell’eternità.

 

Solo Gesù,   lo fa.
Solo Gesù,   te lo dà.
È   l’ Eucarestia.

 

 

 

 

 

 

Il pane della vita

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In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?». Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.  Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

 

 

 

Quante volte l’hai detto?    Basta!   Non ce la faccio più.  Non ne posso più.  Non so più.  Non vado più avanti.  Mi fermo qui.  Chiudo qui. E ti lasci andare.

Ma il Signore  non ti lascia solo.   Il Padre ti  da il pane.  Il Figlio suo.   Gesù è il pane vivo, disceso dal cielo.   È  la sua carne.    L’eucaristia,  è il pane.

Il pane che ti da la vita.   Il  pane che ti da la forza.  Che ti rialza.  Che ti rimuove.  Che ti porta.

Se lo ricevi.  Se lo vuoi.  Se lo prendi.  Se ti apri a lui.

Se ti rifugi in lui.

 

 

 

 

 

 

Il pane del cielo

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In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».  Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato». Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».  Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

 

 

 

Cosa cerchi in Gesù?  Cosa vuoi, veramente.  Quale pane.  Cosa ti sazia, cosa ti prende, cosa ti riempie.   E cosa dai, cosa offri, cosa porti,  ai fratelli.

Il tuo pane.  Non riempie, non sazia, non dura. L’altro lo sente, che è il tuo. E non gli basta. E non lo vuole.

Il pane di Dio.  Viene da Dio. Viene dal Padre.   È il pane che ha il sigillo del Padre,  il volto del Padre.   È il Figlio suo.    È il suo corpo e il suo sangue.   È l’eucaristia.

Gesù è il pane vero,   il pane vivo.   Che riempie,  che dura,  che sazia.   Se vai a lui,        e ti nutri di lui,  il tuo cuore si colma, e non ha più fame.   Se credi in lui,  e ti riempi di lui,  la tua anima   non ha più sete.

Questo è il pane vero,  che  l’altro aspetta.    Questo è il pane vivo,  che gli devi portare.

È condivisione  di  Dio.

È com-unione  con Dio.