Non abbiate paura

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

 

“Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto.”                                                            E tu,   hai paura ?

 

Con Gesù.

Con Gesù,  non hai paura.     Se c’è Gesù,  passa la paura.    In Gesù, non ci sta la paura.

 

Non abbiate paura degli uomini.     Hai paura.  Hai sempre paura.  Ti paralizza la paura.    La paura degli altri.

Non abbiate paura degli uomini.      Perché hai gli occhi rivolti agli uomini.  Perché non guardi a Dio.    Perché non hai gli occhi  in Dio.

Nulla vi è di nascosto.      Se guardi a Dio.    Non ci sta nulla di nascosto.   In lui, nulla è nascosto.  In lui, tutto è svelato.

Ditelo nella luce.      Se guardi a Dio.   Anche tu non stai nascosto.  Non tieni nascosto.  Non tieni  segreto.      Quello che è di Dio.

Annunciatelo dalle terrazze.          E non lo dici piano.   E non lo dici sottovoce.   Lo dici forte.  Lo gridi forte.     Così lo sentono tutti.    Così  lo sanno tutti.   Quello che è di Dio.          E non hanno più paura.  Neanche loro.

 

E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.      Guardi a Dio.    E non hai  paura degli uomini.   Che hanno il potere sul  corpo.      Ma  l’anima no.    Sulla tua anima,  no.         L’hai messa in Dio. Sta in Dio.    E pure il corpo.

Di colui che ha il potere di far perire.       Guardi a Dio.       E non guardi.   Chi  ha  il potere di portarti via l’anima.    Di rubarti l’anima.   Di far morire la tua anima.          Non ha più potere.    Davanti a Dio.

 

 

Non abbiate dunque paura.      Quando non ce la fai.   Quando non puoi.  Quando Non ne puoi più.  Quando non ce la fai più.      Niente paura.   Ci sta  chi ci pensa a te.

Non abbiate dunque paura.       Quando ti hanno chiuso.   Isolato. Condannato. Quando ti hanno l’incarcerato. Quando ti hanno incatenato.    Niente paura.  Ci sta chi ci pensa te.

Non abbiate dunque paura.      È il Padre.  È Dio Padre.   Che pensa a te.   Che ti pensa da prima del mondo.   Che ti ama da prima del mondo.  Che ci sta da prima del mondo.  Per te.

Nemmeno uno di essi cadrà a terra.       E non cadi.  E non crolli.  E non ti perdi. Perché ti tiene Dio.  Perché ti sostiene Dio.   Perché ci sta Dio.  Se tu glielo chiedi.

 

Senza il volere del Padre vostro.    Se tu glielo chiedi.  Viene Dio.   E ti porta fuori. E ti tira fuori.  E ti fa uscire fuori.    Da quello che ti ha incastrato.

Senza il volere del Padre vostro.      Ti da la mano Dio.   Ti da la sua mano, Dio.  Dai la tua mano a Dio.   E ti prende per mano Dio.   Stai nella mano di Dio.   E ti porta Dio.

Senza il volere del Padre vostro.      E se ti porta Dio.   Tutto si ferma. Tutto si inchina, davanti a Dio.   Tutto obbedisce a Dio.   Tutto si fa, come vuole Dio.

Non abbiate dunque paura.      Stare nella mano di Dio.   Vale di più, di quello che hai passato.    Toccare la mano di Dio. Vale di più di quello che è successo.   Farsi portare da Dio.  Conta di più di quello che è stato.

 

Voi valete più di molti passeri.       Agli occhi di Dio.   Vali di più.  Vali più di tutto.  Conti più di tutto.    E vali di più. Anche ai tuoi occhi.   Con gli occhi di Dio.

E non hai più paura.

 


 

 

 

 

La Presentazione al Tempio

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.  Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israele». Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme. Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.

 

 

Mosso dallo Spirito,  Simeone  si recò al Tempio,  mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù,  e lo accolse tra le braccia.        E tu,  che fai ?

 

Non ci vai.

Non ci pensi proprio.     Non lo aspetti proprio. Non lo vedi proprio.   Non ci stai proprio.

E vai  da un’altra parte.    E ti giri  da un’altra parte.   E corri  da un’altra parte.  Ti lanci  da un’altra parte.    Dove non ci sta Gesù.

E prendi in braccio, te.  E benedici, te.    La vuoi fare tu,  la consolazione.   La vuoi fare tu, la salvezza.   La vuoi fare tu,  la luce.   Non Gesù.

 

Come Simeone.

Lo aspettavi.     Lo aspettavi , da tanto.   Lo aspettavi,  da sempre.

È il Signore.        Ti porta lo Spirito Santo.   Ti muove  lo Spirito Santo.                                   È il Signore.        Lo vedi.     E ti si spalancano gli occhi.   E si spalanca  il cuore.                È il Signore.        Ti si spalancano  le braccia.    E lo prendi tra le braccia.                            È il Signore.         Il tuo volto nel suo.    Il suo, nel tuo.

È il Signore.         E alzi gli occhi al cielo.    Benedici il Padre. Per il Figlio suo.                     È il Signore.         Ecco chi è,  Gesù.     È lui,  la consolazione di Dio.  La tua consolazione. È il Signore.         È lui,  la salvezza di Dio.    La tua salvezza.                                               È il Signore.         È lui,  la luce di Dio.    La tua luce.                                                              È il Signore.         È lui,  la gloria di Dio.   La tua gloria.

 

Ecco,   è venuto.                                                                                                                       Ora,  lo hai veduto.

E non hai  più paura.