Il Verbo di Dio

Rubens_The_Trinity_Adored_By_The_Duke_Of_Mantua_And_His_Family - Copia

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.  A quanti però lo hanno accolto  ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne  e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre,  è lui che lo ha rivelato.

 

 

In principio era il Verbo, il Figlio di Dio.  Era Dio, con il Padre.  Tutte le cose sono state create per mezzo di lui,  e in vista di lui.  E tutte sussistono in lui.

Senza di lui,  non c’è il cielo, non c’è il sole, la luna e le stelle.  Non c’è l’aria che respiri.  Non c’è la terra dove cammini.  Senza di lui non c’è l’acqua, il mare, la collina.  Non c’è il figlio che ti ama, l’amico, la moglie. Senza di lui non ci sei tu.  Non ci sei mai stato.

Come fai  a stare senza di lui?   È stare senza di te.  È stare senza tutto.  È stare senza,  e basta.

In lui c’è tutto.  In lui tutto trova posto, ordine, senso.  In lui tutto è nato.  E a lui tutto ritorna.  Anche tu.  Come fai a stare senza di lui?

Ora quel Tutto è venuto in mezzo a noi,  per stare con noi.  A portare la vita vera e la luce vera agli uomini,  e anche a te.

Ma a volte, tu non la vedi.  Sei come un cieco davanti al sole, non lo vedi.  Perché hai gli occhi chiusi.  Occhi  pieni di altre cose.  Occhi coperti, tappati, mascherati.  Occhi sporcati, rovinati, malati.

Per vedere il sole devi  ripulire gli occhi.  Levare quello che non ti fa vedere, che ti impedisce di vedere.  Levare tutto il negativo che ci hanno messo. Tutto il cattivo che ci hanno infilato. Tutto il dolore che ti ha accecato.

Allora ritrovi il sole.  Vedi la luce.  Accogli  la luce vera.   Accogli  il Figlio di Dio che ti rivela il Padre.  Puoi scoprire il primo Padre,  il vero Padre,  il Padre originario.

Poi ritrovare le tue radici, la tua strada, la tua meta.  E  nasci anche tu, come Figlio di Dio.

Ed è Natale, anche per te.

 

 

 

 

Il tesoro del cuore

 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno.  Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.  Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.  Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!   Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».  Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».  Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.  Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.  Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.  A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

 

 

Ti sei piazzato, fissato, affossato in questa vita, su questa terra.  Come se fosse l’unica, come se fosse la sola. Come se fosse la tua.   Tutto qua. Tutto finito, tutto concluso, tutto chiuso.  Tutto qua, devi fare. Tutto qua, devi avere. Tutto qua, possedere.  Qua, rimanere.

Invece no.  Sei  in viaggio.  Questa vita è un viaggio.  Hai uno zaino, una valigia e un soggiorno,  come in un albergo.  In attesa di arrivare alla meta.  La meta è la casa di Dio Padre.  È la tua casa, il tuo cuore, il tuo tesoro.

Le cose che hai nella valigia,  quelle che possiedi,  se sono troppe, troppo cariche, troppo grandi,  ti pesano, ti frenano, ti rallentano, ti bloccano, ti chiudono e non ti fanno arrivare.

Pronto.  Non rimandare, non tergiversare, non scappare.  Pronto con il vestito del viaggio. Stretto ai fianchi.  Perché non inciampi.  Leva gli ostacoli che ti impediscono.  Rimuovi quello che ti fa cadere.  Taglia lo strascico.

Con la lampada accesa.  Con l’amore che arde nel tuo cuore. L’amore per il tuo Dio. Proteggi la fiamma, nelle mani del tuo Dio.  Alimenta la fiamma con l’olio, con l’unzione, con l’azione dello Spirito Santo.

Sveglio.  Non ti addormentare . Non ti chiudere.  Non ti lasciare andare.  Non rinunciare. Non morire.  Sveglio nel cuore. Sveglio nel desiderio. Sveglio nell’attesa.

In guardia.  Attento, vigile,  in attesa.  In guardia come la sentinella nella notte. Con gli occhi aperti e le orecchie tese, per riconoscere i segni del Signore che viene.  Attento a riconoscere il Signore che viene.  Attento a non perderlo.  Attento non lasciati scappare questa occasione.  Non la puoi perdere, non ne hai altre. Non c’è un’altra vita, non c’è un’altra volta, non c’è un altro Dio.

Fedele.  Amministra bene quello che ti è stato dato.  Rispetta Dio, che te lo ha donato.  Non metterti al suo posto. Non sederti sul suo trono.  Non proclamarti padrone degli altri. Non rovinare, umiliare, gli altri.  Non ti ubriacare  di te stesso.

Saggio.  Quello che ti è stato dato, fa parte di Dio, del progetto di Dio.  Non può essere perso,  non può essere dimenticato,  non può essere perduto.

Può essere moltiplicato, vivificato, santificato,  solo in Dio.