Guarì molti

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

 

 

“Gli portavano tutti i malati e gli indemoniati… Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni.”

E tu,   che fai davanti al male ?  

 

Guarì molti.

  • È Gesù   che ti leva.   Il male.
  • È Gesù   che ti libera.   Dal male.
  • È Gesù  che ti guarisce.  Dal male.
  • Del corpo e dell’anima.     Non tu.

 

 

Gli portavano tutti i malati e gli indemoniati.

  • È il male.           Che ti ha fatto cieco.  Che ti ha fatto sordo.   Che ti ha fatto muto.   Che ti vuole muto.
  • È il male.           Che ti fa le piaghe.     Che ti fa piegato.   Che ti fa curvato. Che ti fa chinato.
  • È il male.           Che ti ha sfigurato il volto.    Che ti ha deturpato  il volto.   E non hai più  volto.
  • È il male.           Che ti ha paralizzato.  Che ti ha bloccato.   Che ti ha impedito.
  • È il male.           Che ti ha fatto morto.  Che ti fa morto.   Che ti vuole morto. Per sempre.

 

 

Guarì molti che erano affetti da varie malattie.

  • È Gesù.            Che ti viene vicino.   Che ti sta vicino.    Che  ti è vicino.
  • È Gesù.            Che ti prende per mano.    Che ti tiene nella sua mano.     Nella mano di Dio.  Nel palmo di Dio.
  • È Gesù.            Che ti da  Dio.    Che ti passa Dio.   Che ti riempie di Dio.     Perché lui  è Dio.
  • È Gesù.            Davanti a Dio.   Il male se ne va.    Se ci sta Dio.  Il male non ci sta.   
  • È Gesù.            Che ti ha guarito.   Che ti ha levato il male.   Non stai più male.   Non sei più  malato.

 

E scacciò molti demòni.

  • Ti leva i demoni.             Ti sei fatto demonio dentro.   Hai venduto l’anima.  Al male.     E l’ha fatta sua.  E l’ha fatta come lui.     
  • Ti leva i demoni.              E il demonio dentro,    ti fa fare il male, come lui.    Ti fa volere il male, come lui.      Ti fa volere  il male  più di lui.
  • Ti leva i demoni.              Solo Gesù.   Te può levare quel demonio  dentro.   Solo Gesù,  te lo leva  fino in fondo.     Solo Gesù,  te lo leva tutto.   Te lo leva nel profondo.
  • Ti leva i demoni.              Solo Gesù.     Ti leva il peccato  che lo ha fatto entrare.   Ti leva il peccato che ce lo fa stare.   Ti leva il peccato che lo fa trionfare.
  • Ti leva i demoni.              E l’anima torna.    Torna pura.  Torna intera. Torna vera.     Ti ha guarito nell’anima.

 

 

Prendi la mano  di Gesù.    Tieni la mano  di Gesù.     Mettiti nelle mani di Gesù.     E guarisci anche tu.     Ancora.  Ora.

Nel corpo.    E nell’anima.

 

 

 

 

 

 

Operai nella messe

San Pietro guarisce lo zoppo.

In quel tempo, Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.  Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».

 

“La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!”.                                               E tu,   che operaio  sei ?

 

Con Gesù.

Ci metti Gesù,  nelle tue mani.    Ci metti Gesù, nei tuoi occhi.   Ci metti Gesù, nel tuo cuore.    E ci sta Gesù.

 

Non la pesti,  non la calpesti,   la messe.     Non te la metti sotto i piedi.  Non la tieni sotto i piedi.    Non la schiacci sotto i piedi.  La messe.

Non la lasci.  Non la abbandoni. La messe.    Non la fai marcire.  Non la fai imputridire.   Non la fai morire.  La messe.

La abbracci,  con le braccia del Padre. La messe.    La metti nelle braccia del Padre. La messe.     E lo riconosce il Padre.  La messe.

 

Il signore della messe.     Non sei tu,   il signore della messe.    Non ti fai tu,  il signore della messe.      È il Padre.  Il signore della messe.    E non sei tu.

La sua messe.       Non è la tua,  la messe.     È la sua. È sua la messe.  L’ha fatta lui.  Viene da lui.   E torna a lui.

Operai.        Ecco tu,  sei quello che fa.    Quello che opera.  Quello che si dà da fare.     Quello che non ci può stare. Senza averla aiutata.  Senza averla riportata al Padre.

Diede loro il potere.      Come puoi?    Gesù,  te lo da il potere.   Da Gesù, viene il potere.   Gesù ha il potere.   Di scacciare tutto il male,  dalla messe.

 

Guarite gli infermi.       Gesù ha il potere,  sulla malattia.   È Gesù che vince la malattia.  Che è più forte della malattia.     È Gesù,  che comanda alla malattia,    di andare via.

Risuscitate i morti.     È Gesù che ha il potere, sulla morte.   È Gesù che vince la morte.     È Gesù che fa andare via la morte.  È Gesù che fa risorgere dalla morte. E la morte va via.

Purificate i lebbrosi.       È Gesù che ha il potere,  sul peccato.   Sui bubboni dell’anima. Sui buchi dell’anima. Sulle deformità dell’anima.   E la fa tornare pura. E la fa tornare intera.  E la fa tornare vera.

Scacciate i demoni.      È Gesù che ha il potere,  sul male.  Sul male in persona.     Sul male che schiaccia la persona.  Sul male che si porta via la persona.    E scappa il male. Davanti a lui.    E si piega il male. Davanti a lui.   E non ci sta più   il male.   Se ci sta lui.

 

Date.     Lo fa ancora,  Gesù.    Lo fa in te. Lo fa con te.     Se tu,  sei in lui.   Se tu, porti lui.    Se tu,  dai lui.     Se tu,  metti prima lui.    Se tu,  lasci fare a lui.     Se tu, fai fare a lui.

E sei operaio.    Nella sua messe.

 


 

 

 

 

Li mandò a due a due

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.   E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».   Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

 

 

Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due   e dava loro potere sugli spiriti impuri.                Anche a te Gesù,  ti manda.        E tu,  cosa porti ?

 

Porti te.

Ci vai,   e porti te.      Porti te.  Non Gesù.    Metti davanti te.  Non Gesù.     Metti avanti te,   a Gesù.    Conti  te.  Più di Gesù.      Ci stai solo tu.  Non Gesù.

Ci vai,   e porti loro.       Porti altri.   Porti gli altri.  Non Gesù.    Quello che ti dicono altri. Quello che vogliono altri.  Quello che ti impongono altri.     Ci stanno gli altri.  Non Gesù.

Non porti Gesù.       Hai messo il tuo capo  nelle mani di un altro dio.    Ti sei inchinato a un altro dio.  Ti sei prostrato  a un altro dio.       È quel falso dio,  che porti.    Al posto di Gesù.  Al posto del vero Dio.      Porti,  un altro dio.   Porti altro,  da Dio.   E diventi altro, da Dio.    Come ti può salvare?

 

Porti Gesù.

Non porti te.    Porti Gesù.   Porti il Figlio di Dio.  Porti Dio.     È lui che aspettano.   È lui che cercano.   È lui che vogliono.    Non te.

 

Ordinò loro di non prendere nient’altro che un bastone.        Porti Gesù.   Se il tuo bastone è lui.   Se ti appoggi a lui.   Se ti poggi in lui.  Se il tuo cuore sta in lui.    Se ti sostiene lui. Se ti tiene lui.   Se ti porta lui.

Né pane.      Porti Gesù.    Se il tuo pane è lui.  Se ti nutrì di lui.  Se ti sazi di lui. Se ti riempi di lui.     E non hai bisogno di un altro pane.    E non cerchi un altro pane.    E non ti vendi,  per un altro pane.

Ne sacca.       Porti Gesù.     Se la tua sacca è lui.   Se è piena di lui.   Se è colma di lui. Se ci sta solo lui.    E non ci sta altro, che lo scansa.   E non ci sta altro, che lo mette via. E non ci sta altro, che lo butta via.    E non ci sta altro, che lo tiene fuori.    E lo fa fuori.

Né denaro nella cintura.       Porti Gesù.     Se il tuo denaro, è lui.   Se il tuo tesoro è lui.   Se il tuo oro è lui.   Sei ricco di lui.      E non hai bisogno di altro.    E non ti serve altro.        E non ti vendi,   per altro.     E non lo vendi,  per altro.

Ma di calzare sandali.        Porti Gesù.    Se è lui,  i tuoi sandali.   Se poggi in lui.   Se ti basi in lui.    Se la tua base è lui.    Se ti conduce lui.    Dove vuole lui.

E di non portare due tuniche.     Porti Gesù.  Se la tua unica tunica,  è lui. Se ti vesti di lui. Se ti rivesti di lui.  Se ti copri di lui.   Se ti ricopri di lui.     Se sta sul tuo petto.   Se sta sul tuo cuore.

 

Proclamarono che la gente si convertisse.      Se porti Gesù.   Solo se porti Gesù.   Allora, solo allora, chi ti sente,  lo sente che ci sta Gesù.     È lui, è solo lui,  che ti entra nel cuore. È lui, è solo lui,  che ti cambia il cuore.    È lui, è solo lui,   che ti libera il cuore.

Scacciavano molti demoni.      Se porti Gesù.  Solo se porti Gesù.   Allora il male se ne va. Perché è Gesù, che lo fa uscire fuori.   È Gesù che lo fa andare via.  È Gesù, è solo Gesù, che lo manda via.    È Gesù, è solo Gesù,  che lo caccia via.

Ungevano con olio molti infermi.    Se porti Gesù.  Solo se porti Gesù.   Puoi entrare nella loro croce.    Perché è Gesù che sta nella loro croce.    È Gesù che la conosce la loro croce.    È Gesù che fa santa,   la loro croce.

E li guarivano.     Se porti Gesù.    È solo Gesù,   che li tira fuori dalla croce.   È Gesù, è solo Gesù,   che li tira fuori dal dolore.    È Gesù, è solo Gesù,  che li tira fuori dalla morte.  È Gesù.   È solo Gesù che li guarisce.    E li fa risorgere, dalla loro morte.

 

Se porti Gesù.    Solo se porti Gesù.                                                                                        Ti porta  Gesù.   Dove vuole il Padre.

 

 

 

 

 

 

La figlia di Giairo

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.  Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.  E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.  Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

 

 

“Gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza:  “La mia figlioletta sta morendo:  vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva.”            E tu,    da chi   ti fai salvare ?

 

Da loro.

Sono proprio loro,    che ti vogliono far morire.  Che ti fanno morire.  Che ti lasciano morire. Perché sono morti dentro,  loro.

Sono loro,     la tua morte.   Sono loro, la morte.      Sono loro, la tua malattia.   Sono loro, la malattia.    Che ti fa marcire.     Perché sono marci dentro,  loro.

E pure a Gesù,    lo fanno morire.  Ancora.    Ci provano a farlo morire.  Ancora.   Ma non ci riescono.  Ma non ce la fanno.  Ma non possono.     Perché Gesù  è Dio.     E la morte non ce la fa,  davanti a lui.      E la morte se ne va,  davanti a lui.    E la morte scompare,  davanti a lui.      Perché Gesù,   è  la resurrezione.      La tua  resurrezione.

 

Da Gesù.

Ti getti ai piedi  di Gesù.    Tocchi i piedi di Gesù.    Tocchi il lembo del mantello di Gesù. Perché lui è  il Signore.    Il Signore della vita.     Quello  che ti ridà la vita.

 

Venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giairo.    Come Giairo.  Hai capito chi è Gesù. Lui è la tua salvezza.   La tua unica salvezza.    E non la lasci andare.    E non te la fai scappare.

Gli si gettò ai piedi  e lo supplicò con insistenza.           Stai ai suoi piedi.    Perché è Dio.   E sta ai suoi piedi  anche il tuo cuore.    E si piega  anche il tuo cuore.   Verso di lui.   E lo supplichi.    Lo supplica il tuo corpo.  Lo supplica la tua voce.   Lo supplica il tuo cuore.    Più volte.

La mia figlioletta sta morendo.            La mia creatura  sta morendo.     Io sto morendo.   Non ha più vita.    Non ho più vita.

Vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva          La metto nelle tue mani.   Mi metto nelle tue mani.     Le tue mani su di lei.  Le tue mani su di me.     Tu la puoi salvare.  Tu mi puoi salvare.

Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?        Ti vengono a dire, che non ci sta più niente da fare.   Ti vengono a dire,  che non ce la può fare.   Ti vengono a portarti via da lui.    Ci provano a portarti via  da lui.

Non temere, soltanto abbi fede!           Te lo dice Gesù.  Te lo dice Dio.    Non avere paura. Ci sta lui.      È lui, Dio.  Non sono loro.    È lui,  Dio.    E lui  può tutto.   Lui può fare tutto.  Lui li può  rifare tutto.    Ancora.  Ora.

 

Perché vi agitate e piangerete?  La bambina non è morta, ma dorme.     Perché ti disperi. Se c’è Gesù?      Perché ti agiti,  se c’è Gesù?       Perché piangi,   se c’è Gesù?     Ecco   è venuto Dio.     È finito il dolore.

Prese la mano della bambina.           Ecco Gesù,  la prende per mano.     Ecco Gesù, ti prende per mano.     Sta nella mano di Dio.   Stai nella mano di Dio.       Nessuno ti può più fare niente.   Nessuno ti può più toccare.   Nessuno ti può più fare del male.   Neppure la morte.

Fanciulla, io ti dico: alzati!         Ecco Gesù,  lo dice a lei.     Ecco Gesù,  lo dice a te.  Te lo dice Dio. Non uno qualsiasi.      E quando parla di Dio,  succede.  Si avvera.   Diventa vero.

E subito la fanciulla si alzò e camminava.          E si alza.  E ti alzi.     E si rialza.  E ti rialzi. E non è più morta.   E non sei più morto.     E non è più malata.  E non sei più malato.   E cammina.     È guarita.  E sei guarito.

 

Ecco chi è  Gesù.                                                                                                               Quello  che ti salva.

 

 

 

 

 

 

La suocera di Pietro

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.
Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».  E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

 

 

 

Gesù è venuto  per guarire anche te,   dalla malattia del corpo,  del cuore  e dell’anima.       E tu,  che fai?      Ci vai da lui ?

 

Non ci vai.

Te ne stai li,   fermo, chiuso, bloccato,   imprigionato dal tuo dolore.   Che ti ha bucato         il cuore. Che ti ha spaccato il cuore.     E non ce lo fai entrare Gesù,  non glielo fai vedere,  non glielo fai toccare.    Lo tieni fuori.  Lo fai fuori.    E ti fai fuori.

Non solo non ci vai.    Ma scappi.  Fuggi.   Ti arrabbi con lui.   Te la prendi con lui.   Perché sei arrabbiato con te.   Perché vuoi scappare da te. E non ce la fai.    Perché hai perso te. E hai  perso lui.

 

Ci vai.

Sei caduto  a terra,   schiacciato da quella croce.   Vai da Gesù,   e lui ti prende per mano,  e  ti aiuta  a tirarla su,     e a rialzarti con lui,  come ha fatto lui.

Ti  è entrata nel cuore,  quella spina.    Ti ha ferito il cuore. Ti fa male al cuore.   Mettila tra le spine di Gesù,  sulla croce.    E lasciala morire, con lui.   E lasciala risorgere,  con lui.      E lasciala guarire.

 

E se un fratello,  non ce la fa.

Diventa i suoi piedi,   le sue mani,  il suo cuore.

E portalo  da lui.

 

 

 

 

 

 

Alzati !

ok - Copia (3)

SAMSUNG

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.

Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.  Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

 

 

 

Non tanto le parole. Contano le intenzioni e i fatti.

Come la donna,  anche tu hai sofferto.   Un dolore  ti ha piegato,  ripiegato,  schiacciato.   Ti ha svuotato, levato, portato via il sangue, le forze, le energie.  Hai chiesto aiuto, invocato, supplicato,  ma nessuno lo ha placato.  Nessuno lo ha fermato.  Vai da Gesù.

Vai, con il cuore proteso e con la mano tesa, per toccare il suo mantello. Per toccare lui. Lo devi fare, per entrare in un rapporto vivo e vero con lui.  Lo puoi fare, nell’eucarestia.

E la forza di Dio, lo Spirito di Dio,  esce da lui, ed entra in te.  E tocca  te.  E ti guarisce.

È un incontro profondo. È un fatto.   Gesù si ferma,  e ti vuole vedere in viso.   Il suo volto, nel tuo.   I suoi occhi,  nei tuoi.  Ecco la fede.

 

Come la figlia di Giàiro.   Una persona, una parte di te,  la tua anima,   è sfinita,  finita,     sta per morire.

Vai da Gesù.  Con tutto  il cuore,  ti getti ai suoi piedi.   Lo supplichi di imporre le sue mani sulla tua anima, su di te.  Di toccare  con le sue mani, la tua anima,  perché sia salvata.

Gli altri ti portano via. Ma dove vai. Ma che fai. Da chi vai. Tanto non c’è niente da fare. Non si può fare più nulla, è morta.  Ma tu,  non temere.

Gesù viene da te.  Viene lo stesso.   Perché  piangi?   Ti prende per mano.  E ti dice: “Alzati”.   La sua mano, nella tua.  La sua mano con la tua.    Dio,  ti ha preso per mano.     E ti ridà  la vita.

Ecco chi è Gesù.

È colui che ti salva,  dalla morte.

È colui che ti rialza,  dalla caduta.

 

Ecco cosa è,  la fede.

È tendere la mano a Dio,  e ai fratelli.

E farsi prendere per mano da Dio,  e dai fratelli.

È un incontro,  di mani.

 

 

 

 

 

 

 

Unzione degli infermi

[#Beginning of Shooting Data Section] Nikon CoolPix885 0000/00/00 00:00:00 JPEG (8-bit) Normal Image Size:  2048 x 1536 Color ConverterLens: None Focal Length: 12.2mm Exposure Mode: Programmed Auto Metering Mode: Multi-Pattern 1/12 sec - f/3.4 Exposure Comp.: +3/10 EV Sensitivity: Auto White Balance: Auto AF Mode: AF-C Tone Comp: Normal Flash Sync Mode: Not Attached Electric Zoom Ratio: 1.00 Saturation comp: 0 Sharpening: Auto Noise Reduction: OFF [#End of Shooting Data Section]

 

L’ Unzione degli infermi.

 

L’Unzione degli infermi,    o unzione dei malati,    o estrema unzione,    è un sacramento.                                                      Non è il sacramento  della morte.     È il sacramento  della salute.  Della  guarigione,  e della salute,   dell’anima  e del cuore.

 

 

 

A chi si dà?

Estremaunzione

 

A coloro  che sono   in pericolo di morte,                       o cominciano ad essere in pericolo di morte.                                                                                                        Non stare  lì,   ad aspettare che muore.                        Non stare con le mani in mano.                                   La cosa più importante,   la puoi fare.                          La cosa che conta di più,   gliela puoi dare.                  Il  Paradiso.

 

Chi lo fa?

Prade Annibale - Copia

 

Il sacerdote.  Solo lui.          Perché  rappresenta Gesù,      che si prende cura dei  malati.   Che è venuto   a guarire         i malati,      e a liberare dal male,   dal dolore, e  dalla morte.     Gesù,    ti da lo Spirito Santo.

 

 

Cosa fa?

sacrament7 - Copia (2)

 

 

Unzione,    con  l’ olio  crismale,    è l’olio  consacrato, in cui Dio ha effuso  lo  Spirito Santo.                             È lo Spirito Santo,  la medicina.    È lo Spirito di Dio che viene,  e tocca quel corpo,  e tocca quel dolore.  E tocca l’anima ferita.      E la pulisce,   la ripulisce,   la guarisce.     E l’anima non è più malata.    E anche  il cuore, sta meglio.    E anche la paura,  si calma.    E anche  l’angoscia  svanisce.

E anche il corpo,  riconosce il suo Dio.     E può placarsi anche il dolore.    E, a volte,   anche la malattia.

 

Come si fa?

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Sacra unzione.                                                                                                                         Con l’olio santo,   il sacerdote    unge la fronte e le mani.   La fronte,  simbolo di quello che è stato pensato,   e le mani,   simbolo di quello     che è stato fatto.

Imposizione delle mani.

Come faceva Gesù.    Mette le mani sul capo del malato.   Quelle mani consacrate, riempite di Spirito Santo,    impongono,   pongono sopra a quel capo,   lo Spirito Santo.       E lo Spirito Santo scende su quel capo.

 

E  lo Spirito di  Dio  si incontra con quella persona,    nella sua profondità, nella sua totalità.  E porta quella croce personale,    dentro la croce di Gesù.     Quella croce,  diventa parte della croce di Gesù.

Ora quel malato non è più solo.      Fa parte del Figlio di Dio.   Il suo dolore,   fa  parte del dolore   del Figlio di Dio.      Della sua missione.     E della sua resurrezione.

morte (4) - Copia

 

 

 

 

 

 

Se  muore con lui,   risorge con lui.        E sarà con lui per sempre,   in  Paradiso.             Lì,  lo puoi ritrovare.        Lì,  lo puoi riabbracciare.   Con l’anima.

E alla fine dei tempi,      anche con il corpo.

 

 

 

Unzione degli infermi. In pdf.       ( In Pdf,    per aprire clicca sulla riga) 

 

 

 

 

 

Il Cireneo.

585-cristo (1)

 

 Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce.

 

 

 

A che serve il mio dolore, Signore?  Perché il mio dolore?  Mi pesa, mi schiaccia, mi tortura.  Mi ferisce, mi finisce, mi fa morire.

A chi serve il mio dolore, Signore?  Tutti lo evitano, lo scansano, lo negano. Ne hanno paura. Fa paura.  Ma io non posso scappare.  Dove posso andare?

Da te, Gesù.  Vicino a te mentre porti la croce.  Insieme a te, a portare la tua croce.  Tu mi aspetti li.  Sai tutto di me.  Conosci il mio dolore. Lo hai fatto tuo. È diventato il tuo.  Lo porti insieme a me. Lo condividi con me.  Tu stai portando anche la mia croce.

Come il Cireneo, mi guardi e mi  dai il posto vicino a te.  Posso stare con te a portare la croce, a portare la tua croce, attraverso la mia, con la mia, nella mia.

Ecco Signore, che cosa è il dolore!  È stare con te!  Ecco, a cosa serve!  A portare un pezzetto della tua croce. A portare con te la croce. A portare per un po’ la tua croce.   Ecco Signore, a chi serve!   Al mondo,  a tutti gli uomini.   A salvare  gli uomini!

Come il Cireneo,   stiamo tutti e due sotto la croce, Gesù.  La mia è la tua croce.   La portiamo insieme.  Posso sentire il tuo braccio insieme al mio. Posso vedere il tuo viso vicino al mio. Posso incontrare il tuo sguardo, nel mio.   Nel  tuo sguardo  vedo il  paradiso, il Padre e  lo Spirito Santo.

La Trinità entra nei miei occhi, nel mio dolore.  E non è più dolore.  La croce non è più croce.  La morte non è più morte.

In te, Gesù, la mia croce  è diventata la mia risurrezione.

La mia vita.   La vita eterna.