Voi siete il sale. E la luce del mondo.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:   «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

 

“Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente”.  “ Voi siete la luce del mondo.”                                                                                                                           E tu, sei sale?        E, sei luce?

 

Sei sale.

Gesù  è il sale.    Gesù è il sale vero.    L’unico sale che ha sapore.   L’unico sale che da sapore.   Sapore di Dio.

Voi siete il sale.      Se Gesù è in te,  sei sale.    Se ci sta Gesù in te,  sei sale.   È lui che dà sapore,  a te.     E a quello che fai.

Se il sale perde il sapore.      Se perdi Gesù.  Hai perso il sale.    Se perdi Gesù.  Hai perso il sapore.       Non sai di niente.   Non si sente niente.  Non cambia niente.  Non sposta niente.

Con che cosa lo si renderà salato?         E ci metti un altro sale.    Lo cambi con un altro sale.  Lo scambi con un altro sale.       Ma non ti fa salato.  Ti leva pure il sapore che avevi. Ti porta via pure,  il sapore che avevi.    Ti svuota pure,  del sapore che avevi.

A null’altro serve che ad essere gettato via.      Non sei più sale.     E non gli servi più.  E non ci stanno più.     E non ti vogliono più.  E non ti sentono più.   E non ti seguono più.  Senza Gesù.

 

 

Sei luce.

Gesù è la luce.      La luce vera. La luce viva.    La luce che ci sta da sempre. Per sempre. La luce che non ha acceso nessuno.    E che non può spegnere nessuno.

Voi siete la luce.     Se Gesù è in te,    tu sei la luce.     Se hai gli occhi in Gesù,  sei la luce.   Ti brilla negli occhi,  la sua luce.     Ce l’hai negli occhi,  la sua luce.

Voi siete la luce.       Se hai gli occhi in Gesù,   splendi.  Risplendi.    Ti accendi,  della sua luce.  Con la sua luce.       Non sei luce,  senza la sua luce.

 

Non può restare nascosta una città.      Se brilli della sua luce, si vede.  Si vede da lontano.    Si vede sicuro.    Si vede bene.    Si vede chiaro.

Né si accende una lampada.      Gesù è la luce.    E tu sei la lampada che la tiene.  Che la contiene. Che la sostiene.   Che la porta.     Che la porta in alto.

Sotto il moggio.       Non la porti sotto.    Non la metti sotto. Ad altro.   Non la chiudi, con altro.   Non la oscuri,  con altro.

Ma sul candelabro.       Ma la metti in alto.    Ma la metti sopra. Sopra a tutto.   La metti al centro. Al centro di tutto.         Così arriva dappertutto.   Così arriva a tutti.      E la vedono tutti.         E sei candelabro.  Della luce di Dio.

 

Così risplenda la vostra luce.       La luce di Gesù,   che sta in te.    Splende. Risplende.     Passa.  Passa da sola. Agli altri.     E gli passi Gesù.

Vedano le vostre opere buone.       Passa,  nelle cose che fai.     E le opere che fai, vengono fuori da sole.   Piene di luce.     E arrivano agli altri.        E gli passi Gesù.

E rendano gloria al Padre vostro.         E gli passi il Padre.     E lo sentono,  che ci sta Gesù, dentro.      La luce del Figlio.  E la luce del Padre.      È la luce dello Spirito Santo.    E rendono gloria  al Padre.

 

E  si illluminano.    E diventano anche loro.

Candelabri,  della luce di Dio.

 

 

 

 

 

 

La Trasfigurazione

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.   Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.   Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».   Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

 

 

“Mentre pregava,  il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante”.                E la tua luce,   quale è ?

 

Loro.

Ti fanno credere che sono loro,  la luce.       Ma loro la luce,  te la spengono.    Ma loro la luce,  te la levano.   Ma loro la luce, te la tolgono.    Loro, sono il buio.   Altro che luce.

E ti riempiono di buio. Del loro buio.    E ti tengono al buio. Nel loro buio.   E ti abituano  al buio.  Al loro buio.     Così non lo vedi.   Che sono loro, il buio.      Altro che luce.

Hanno spento Gesù.     Così non lo vedi, che loro non brillano.  Che loro non splendono. Che loro non risplendono.   Che non sono loro la luce.      Ma Gesù è Dio.   E non si può spegnere.    Sono loro,  che si sono spenti.   Che si sono staccati. Che si sono separati. Da Dio.      E sono diventati buio.      Ancora. Ora.  Per sempre.

 

 

Gesù.

Gesù è la luce    La tua luce.     La luce di Dio.   Nessuno te la leva.  Nessuno te la spegne.   Nessuno te la porta via.    Ce l’hai sempre.  Per sempre.

 

Mentre pregava.      Come Gesù.   Anche tu, hai davanti un calvario.  Ti trovi  in un calvario.  Stai dentro a un calvario.    E tu che fai?    Come Gesù.  Preghi il Padre.

Mentre pregava.     E rivolgi il tuo volto,  al volto del Padre.   E metti il tuo volto,  nel volto del Padre.   E rimani  nel volto del Padre.   Come Gesù. In Gesù.    E lo vedi,  chi è Gesù.

Il suo volto cambiò d’aspetto.         Non è un volto sconfitto.   Non è un volto disfatto.  Non è un volto umiliato.    Non è un volto ferito.    Non è un volto finito.

Il suo volto cambiò d’aspetto.         È un volto trasfigurato.     Viene fuori.  Esce fuori. Appare. Compare. Traspare.  La gloria.       È un volto luminoso.   Splende. Risplende. Di gloria.    È un volto glorioso.     Che si specchia   nella gloria del Padre.

La sua veste divenne candida e sfolgorante.        Non è un corpo martoriato.  Spezzato. Non è un corpo inchiodato.   Non è un corpo trapassato.   Non è un corpo crocifisso.

La sua veste divenne candida e sfolgorante.      È un corpo risorto.  È un corpo candido, immacolato,  puro.  Senza ferite.       È un corpo trasfigurato.   Luminoso,  sfolgorante, raggiante.    Viene fuori. Esce fuori.    Appare. Compare.  Traspare.   L’essenza di Dio.    La purezza di Dio.     La divinità  di Dio.

 

Venne una nube e li coprì con la sua ombra.        Ecco,  la conferma.    Viene Dio.  In una nube.  Nello Spirito Santo.      Con lo Spirito Santo ti copre,  ti ricopre, ti immerge.  Ti colma, ti ricolma,  ti riempie.

E dalla nube uscì una voce.        Lo Spirito Santo,  ti porta la voce del Padre.   Che afferma. Che conferma. Che attesta.     Che certifica.  Che prova. Che comprova.

Questi è il Figlio mio.      Questi.   Proprio questo,  e non un altro.   Questi, è il Figlio mio. Gesù è il Figlio di Dio.  Che viene da lui. Che sta con lui. Che sta in lui.   È Dio,  pure lui.

L’eletto.     Questi è l’eletto.. Questi, e non un altro.   Questi, è la mia grazia.  È la mia gloria.  È la mia gioia.      A lui,  devi guardare.

Ascoltatelo.      Lui, devi ascoltare.  E non un altro.       Lui,   devi sentire. E non un altro.  Lui,  devi seguire.   E non un altro.      Dai retta a lui.  E non a un altro.

 

E nella sua luce,   diventi  luce.                                                                                               Per te,   e per gli altri.

 

 

 

 

 

 

Il cieco

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!».   Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».   Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.   Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

 

 

“Bartimèo,  che era cieco,  sedeva lungo la strada a mendicare.     Sentendo che era Gesù Nazareno,   cominciò a gridare e a dire:  “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!”           E tu,   sei cieco ?

 

Cieco.

Ti fanno  cieco.         Ti hanno fatto  cieco.   Ti vogliono cieco.      Così non puoi vedere.    Così non devi vedere.     Quello che fanno.  E che sono.   Contro Dio.

Hanno fatto,   tutti ciechi.       E li hanno messi tutti in fila.    E si portano l’un l’altro.   E non sanno dove vanno.    Li portano loro. Li trascinano loro.  Tutti in fila.      Lontano da Dio.

Hanno levato,   pure Gesù.        Perché Gesù è la Luce.   E hanno messo tutti al buio.  Tutto nel buio.  Come loro.  Per loro.     Ma Gesù è Dio.   E Dio li vede uguale.  E  Dio non glielo fa fare.    Sono diventati  loro,  i ciechi.    I veri ciechi.   I più ciechi dei ciechi.   Perché hanno scelto le tenebre.   Perché hanno scelto il buio.      E hanno rifiutano la luce.    E hanno rifiutano Dio.       Ancora.  Ora.  Per sempre.

 

 

Ci vedi.

Eri cieco.     Ma cerchi Gesù.     Solo lui ti può salvare.   Solo lui ti può capire . Solo lui ti può levare.  Tutto il buio.    Che ti fa cieco.

 

Sedeva lungo la strada.        Il buio ti ha ridotto così.   Seduto per terra.   Caduto. A terra.   A mendicare lo sguardo , degli altri.    A mendicare il cuore,  degli altri.

Gesù, abbi pietà di me!         Gesù,  fermati!      Non te ne andare via così.  Non mi lasciare qui.    Solo tu,  lo senti.  Solo tu lo provi.  Solo tu, lo sai.     Quello che il buio,     mi fa.

Gesù, abbi pietà di me!        Gesù,  guardami!    Guarda come mi sono ridotto.   Guarda come mi hanno ridotto.   Guarda, cosa mi hanno fatto.     Guarda  cosa ci hanno fatto.   Solo tu,  lo vedi,  o Dio.

Gesù, abbi pietà di me!        Gesù,  prendimi!      Sollevami.  Tirami su.  Tirami fuori.  Da tutto il buio.  Da tutto il male.   Non ce la faccio più.  Non ne posso più.  Non resisto più.  Non esisto più.   Solo tu,  mi puoi salvare, o Dio.

Coraggio alzati, ti chiama.      Gesù ha fissato il suo sguardo su di te.   È lo sguardo di Dio, su di te.    E ti chiama. Ti chiama Dio.    Ti vuole Dio. Vicino a se.

 

Cosa vuoi che io faccia per te?        Ecco la tua scelta.  Devi fare una scelta.  Devi uscire fuori, con una scelta.     Devi dire,  che vuoi.     Devi dire,  chi vuoi.

Rabbunì, che io veda di nuovo.          Ecco Gesù, che scelgo.      Non scelgo più  il buio. Non lo voglio più il buio.    Non voglio più stare nel buio.     Scelgo te.  Voglio stare con te.  Voglio stare in te.  Che sei la luce.      Voglio stare nella luce.    Scelgo  la Luce.

Va’, la tua fede ti ha salvato.         La tua scelta ci vuole.    La tua scelta ci deve stare.   La tua scelta ti può salvare.      Sei tu che fai entrare Gesù.  Sei tu che hai fatto entrare Gesù.   E Gesù è la Luce.

 

E di nuovo vedeva.      E il buio se ne va.  E il buio scappa.  E il buio non ci sta più.   E il buio sparisce.  E il buio scompare.  E il buio svanisce.     Per sempre.

E di nuovo vedeva.     Entra Gesù.    Entra la luce,  nei tuoi occhi,  e vedono.   Entra nel tuo cuore,  e sente.    Entra nella tua anima,  e si illumina  di Dio.

E lo seguiva.     E non la lasci più la luce.   Gli vai dietro.    E ti fai guidare dalla lei.

 

Ti sei acceso.                                                                                                                        E ora sei,  una piccola luce.

 

 

 

 

 

 

La Trasfigurazione

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.  Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».  All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

 

 

E Gesù fu trasfigurato davanti a loro:   il suo volto brillò come il sole  e le sue vesti divennero candide,  come la luce.       E la luce,  di chi è ?

 

La tua.

Te la fai tu,  la luce.     Una luce finta.  Una luce falsa.  Una luce vuota.     Ma non brilla.

Te la fai tu,  la faccia.   Come il sole.  Più del sole.       Ma non scalda.  Ma non splende.  Ma non risplende.

Te la fai tu,   la veste candida.     Te la fai tu, pulita.   Te la fai tu,  immacolata.   Più di Dio. Ma è macchiata.    E  annerita.

 

Di Gesù.

La luce di Gesù,   è la luce del Padre.

La luce di Gesù.       Si specchia  nel volto del Padre.   Si riempie  del volto del Padre.         La luce di Gesù.       Risplende della luce  del Padre.

La luce di Gesù.      Trasfigura il suo volto.   Esce dal suo volto.                                             La luce di Gesù.      Passa dal suo volto,  al tuo.                                                                      La luce di Gesù.      Fa brillare  il tuo volto,   nel suo.                                                             La luce di Gesù.      Ti fa candido,   e immacolato.

La luce di Gesù.      Ti apre il paradiso.    Fa scendere lo Spirito Santo,  come nube.           La luce di Gesù.      Ti fa sentire  la voce del Padre.                                                              La luce di Gesù.      Questi è il Figlio mio,  l’amato.   In lui ho posto  il mio compiacimento.  La luce di Gesù.       In lui sei anche tu, figlio.  Anche tu, amato.  Anche tu,  gioia del Padre.

La luce di Gesù.      È la tua luce.                                                                                            La luce di Gesù.      Riempiti gli occhi  di quella luce.    Lasciala passare. Lasciala entrare. La luce di Gesù.      E ti trasfigura il volto.   E ti trasfigura il cuore.

 

La luce di Gesù.                                                                                                                        È  Gesù, risorto.                                                                                        

 

 

 

 

 

 

Voi siete il sale della terra

 

 

 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.  Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

 

 

 

Voi siete  il sale della terra;      ma se il sale perde il sapore,  con che cosa lo si renderà salato?         Voi siete  la luce del mondo.             E tu,  che sei ?

 

Sciapo.

Non sei  sale.           Hai perso il sapore.   Non sei più sapore.   Non hai più sapore.      Senza Gesù.

Non sei  sale.           Non sai  di niente.     Non si sente niente.    Non si prova niente.     Non passa niente.      Senza Gesù.

Non sei luce.            Hai spento Gesù.      E ti ritrovi,  al buio.   E brancoli  nel buio.              E diventi  buio.     Senza Gesù.

 

Sale.

È Gesù il sale.    La Sapienza di Dio.

Se Gesù è in te.        Sei sale.                                                                                                  Se Gesù è in te.        Sei sapore.   Sai di Dio.                                                                          Se Gesù è in te.        Hai sapore.    Quello che fai,  è buono.   Sa di buono.                           Se Gesù è in te.        Dai sapore.   Passa Gesù.   E gli altri lo sentono. E gli altri lo provano. E gli altri lo gustano.

Se Gesù è in te.        Sei luce.     Gesù è la luce.  La luce di Dio.                                         Se Gesù è in te.        La sua luce  non la nascondi.    Non la metti da una parte, in disparte. Non la metti sotto. Non la metti in fondo.  Non la metti alla fine.                                            Se Gesù è in te.       La sua luce  non la metti dentro ad altro.  Non la copri.  Non la  chiudi. Non la richiudi.   Non la oscuri.

Se Gesù è in te.       La sua luce,  la metti in alto.    La metti al centro.  La metti sopra.          E diventi tu,  un candelabro.  Che la tiene. Che la sostiene.

Se Gesù è in te.       La sua luce,  arriva agli altri.   E gli porta Dio.  E li consola. E li ripara. E li ristora.                                                                                                                              Se Gesù è in te.       La sua luce,  li illumina.   Li fa brillare.  Li fa risplendere  di Dio.

 

E  lodano Dio.   E rendono grazie al Padre.                                                                              Per il Figlio.  E per te.

 

 

 

 

 

 

 

Epifania

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

 

 

 

Il regalo più bello,   te lo ha fatto Dio.      Ti ha dato  se stesso.                                               E tu,   che fai?

 

Non lo vedi.

Non lo vedi proprio.    Non ci pensi proprio. Non lo pensi proprio.   Accecato dalle tue luci. Abbagliato dalle tue luci.

Non lo vuoi.     Non ci deve stare.   Non deve disturbare.     Non deve oscurare. La tua luce.

 

Lo vedi.

Spegni le tue luci.     E la vedi  la sua luce.  E la segui, la sua.    E ti porta,  la sua.  Da lui.

E  gli dai,   te stesso.

Il tuo oro.    Il tuo tesoro.  Quello che conta. Quello che vale.   Perché è lui,  il tuo tesoro.     Il tuo Re.   L’unico,  vero  Re.

Il tuo incenso.   Quello che adori. Quello che veneri.   Perché è lui, il tuo Signore. Il tuo Dio. L’unico,  vero Dio.

La tua mirra.   Il tuo dolore. La tua croce. La tua resurrezione. Perché è lui, il tuo Salvatore. L’unico,  vero Salvatore.

E rimani  lì.     Inginocchiato,  prostrato,  ai suoi piedi.   Toccato dalla sua luce.  Riempito della sua gloria.

 

E  ti brilla,    negli occhi.                                                                                                           E ti risplende,  nel cuore.

E la vedono   anche gli altri.                                                                                                      La sua stella.

 

 

 

 

 

 

È nato il Salvatore

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città.  Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.  Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio. C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: «Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia».  E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama».

 

 

 

L’angelo,  si presenta  anche a te.     E ti avvolge  di luce.                                                      E tu, che fai?

 

Non la vedi.

Non la  vedi,  proprio.   Non la consideri, proprio.    Non è la tua luce.  Non ti mette in luce.  Non ci stai tu,  al centro della luce.

Non viene  da te.    Non esce da te.    Non sei tu, la luce.   Non sei tu, che brilli.   Non sei tu, che splendi.    Non sei tu che risplendi.    Non sei tu, che illumini.

 

La vedi.

È  Dio la luce.    È Dio,  che brilla.    È  Dio  che risplende.

È la sua gloria,  che viene.    È la sua gloria, che ti prende.  È la sua gloria, che ti illumina.   E tu,  brilli di lui.    E tu,  risplendi di lui.

È la gioia,   che viene.   E ti circonda la gioia.   Ti avvolge la gioia.   È venuto il Salvatore!  Cristo Signore.

È  il Paradiso,  che si apre.    E ti porta  il Paradiso.   E ti circonda il Paradiso.

 

E anche tu,   canti.                                                                                                                    E anche tu,   danzi.

Con gli angeli,  e i santi.

 

 

 

 

 

 

Il cieco nato.

  Giovanni-Vanzulli.-Il-cieco-nato-I-miracoli-di-gesù-In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita; sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!».  Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori. Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.

 

 

 

E tu, ci vedi?

Cieco   nel cuore.      Cieco  nell’anima.     Da tanto.   Da troppo.     Non vedi la luce.      Nel buio.  Nella notte.     Con gli occhi chiusi.     E non sai  dove andare.

 

Ecco la luce.

È Gesù,   la luce.      È   il Figlio di Dio.     La luce,   che ti fa vedere con gli occhi di Dio.   La luce che ti da,  lo sguardo di Dio.       La luce,  che ti riempie,  le tue cose,   di Dio.           E vedi il senso.    E vedi lo scopo.   E vedi il dopo.

 

E ci vedi.

Sono le mani di Gesù,  che ti fanno vedere.     Sono le mani di Gesù,  che ti fanno sentire.  Sono le mani di Gesù,  che ti fanno capire.

 

Sono le mani di Gesù,

che ti fanno guarire.

 

Ecco la Pasqua.

 

 

 

 

 

 

 

Epifania

gentile_da_fabriano_adorazione_dei_magi_2 Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”». Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo». Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

 

 

 

E tu,     chi adori?

 

Le tue idee.  Non ti sposti, se non sono le tue.    Il potere. Non ti sposti, se non ti conviene.   Te.   Non ti riguarda, se non sei tu.

 

 

Dio.

La gioia,  ti fa inginocchiare.   Ti fa prostrare.    Ti fa adorare  il Figlio di Dio.

 

Oro.     Aprì il tuo scrigno.     La tua parte più preziosa.    Lui è il tuo tesoro.   Perché è lui,   il Re dei Re.

Incenso.      Apri il tuo cuore.    Apri le tue piaghe più nascoste.   Solo lui le può capire.   Perché è lui,   il tuo Signore.

Mirra.       Aprì il tuo dolore.   Le ferite più profonde.    Solo lui le può guarire.   Perché è lui,  il tuo Salvatore.

 

E rimani lì,

ai suoi piedi.

 

 

 

 

 

 

E’ venuto nel mondo

20071223-102 - Copia (2)

[ In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. ] Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. [ Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre,  pieno di grazia e di verità. ] Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.

 

 

 

Non stare male   perché non sei  amato,  non sei  pensato,  non sei  voluto.  Dio ti ha  amato, pensato e voluto,  prima della creazione del mondo.   Lui è con te da sempre.

Anche  il Figlio di Dio,  esisteva prima della creazione del mondo.  Perché è Dio.  Tutte le cose sono state fatte per mezzo di lui e in vista di lui.   Anche tu.  E non esisti senza di lui.

Il Figlio di Dio è venuto nel mondo per te,  per salvarti.  Per portare a casa tua,  Dio, per portarti il Padre.   Per  riportarti a casa tua, dal Padre originario,  dal  primo Padre,  da Dio Padre.  Come figlio.

 

Lui,  la luce vera,  è venuto,   per liberarti  dal buio e dalle tenebre,  da tutto il male che ti pesa, che ti schiaccia, che ti spezza il cuore.  Solo  lui lo può fare.  Solo un Dio.

Lui è la luce vera.   Se la riconosci,  se la vuoi,  se l’accogli,  ti  illumina.   Se  la abbracci e  la metti sul tuo cuore,  ti passa la sua luce e la sua gioia.

E non sei più come prima.   Splendi, risplendi anche tu.  E gli occhi e la bocca si riempiono  di raggi di luce.  E risplendono., e ridono e cantano e danzano quella luce.  E parlano di quella luce.

Diventi un  diamante,  che fa risplendere e irradia la luce di Dio nel mondo.

E lo annunci  e lo testimoni.

Come Giovanni.