Voce che grida nel deserto.

Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetràrca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetràrca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetràrca dell’Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Càifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccarìa, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».

 

 

 

Giovanni,    è  la voce che grida nel deserto.                                                                                E tu,  la senti?

 

Non la senti.

Ti sei riempito  di voci.    Che parlano, parlano,  ma non dicono.   Che si fondono,               si confondono. Ti confondono.     Ti sei riempito di suoni.  Che ti suonano,  ti risuonano.     Ti rintronano.

Hai riempito  i tuoi burroni.    Di cose,  di tante, di tutte le cose.   Ma sono franate.                 Hai abbassato  le tue montagne.  Con le tue forze.     Ma sono diventate più alte.                Hai raddrizzato  tuoi sentieri.    Ma si sono fatti  più storti.   Si sono complicati.              Sono raddoppiati.    E non sai più dove andare.

 

La senti.

Hai fatto silenzio.  Il deserto dei suoni.     Hai aperto l’orecchio.   E la senti,  la voce  che grida del deserto.    La voce che ti annuncia,  che viene Dio.

Viene,   a riempire burroni del tuo cuore.  Dove sei cascato.  Dove sei finito.  Dove sei imprigionato.

Viene,  a colmare le buche del tuo cuore.   Che ti hanno bloccato. Che ti hanno fermato. Che ti hanno inchiodato.

Viene ad abbassare le tue montagne.   Che ti hanno schiacciato,   e ti pesano sul cuore. Viene a raddrizzare i tuoi sentieri.   Che si erano torti, contorti.   Che ti avevano perduto. Che ti portavano via.

E la senti,  e la vivi,  e la vedi,    la salvezza di Dio.

E lo dici  a tutti.                                                                                                                          E diventi anche tu,   voce.                                                                                                        Che grida   nel deserto.

 

 

 

 

 

 

Chi sei, tu?

Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elia?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa». Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».  Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

 

 

 

Chi sei,   tu?

 

Non sei tu,   quello che viene.       Non ti metti tu,  al posto di quello che viene.                 Non prendi tu il posto,  del Signore che viene.

 

Non sei tu,  la Parola.     Sei la voce,  che la annuncia.    Il grido che la fa vibrare.             Che la lancia.

Non sei tu,   la luce.       Sei   il candelabro che la porta.     Gesù è la luce vera.                     È lui,   che ti illumina.

Non sei tu,  la strada.         Sei il dito  che la indica.      È lì  che devi  andare.                        È lui   che devi cercare.     A lui  devi guardare.

Non sei tu,    il degno.       Solo lui,  è il Santo.     Solo lui,  ti fa degno.

 

Ecco chi è   Gesù.

Ecco chi sei,  tu.