Perché avete paura?

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In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.  Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».   Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».  E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

 

 

 

La tempesta,  fuori di te.   La tempesta,  in te.   Le onde,  ti travolgono il cuore.                     Ti riempiono il cuore.   Si prendono il cuore.   Le onde della paura.  Le onde del dolore.     Ti pesano,   ti portano, ti sconvolgono.   Non ce la fai.

Ti senti perduto.  Ti senti finito.  Ti senti sfiancato.     Per quello hai rinunciato,   a Dio.    Per quello  te ne sei andato, da lui.    Per quello sei arrabbiato, con lui.   Perché ti sembra che lui dorma.  Che lui non ci pensi.  Che a lui non interessa.

Non hai  ancora,  fede.   Gesù lo porti con te,  ma non è in te.   È messo lì,  da una parte.    È una parte di te.   Addormentata, isolata, usata.    Gesù per te,  non è il Signore.

 

Perché  avete paura?

Se  Gesù  è il Signore,  non devi avere paura.   Non puoi,  avere paura.   Te lo fa vedere.  Lui comanda  il vento fuori,  e dentro di te.   Minaccia il vento,  delle tue paure.   Lo vince e lo placa.   E le placa.

Dice  al mare  delle tue inquietudini, della tua angoscia, del tuo dolore.   “Taci, calmati!”      E le onde non ti fanno più male.   Non ti travolgono più.  Non ti prendono più.

 

Ecco chi è costui.

È Dio.  È il Signore.   È Colui che ha fatto te,   e tutte le cose.   Tutte le cose esistono in lui,   e per mezzo di lui,  e in vista di lui.    E senza di lui non esistono.

E il vento del mare,  gli obbediscono.

Ecco,  la fede.

 

 

 

 

 

 

 

Che cosa è la fede?

annunciazione (2)

 

 

 

 

La fede è un dono di Dio.    

È  Dio che si dona  all’uomo.   È la tua risposta alla proposta di amore di Dio. È una relazione, un legame, una comunione di amore tra Dio e l’uomo.  È un incontro tra l’Essenza dell’amore, l’Amore fatto Persona  e il tuo piccolo cuore.

Il  cuore può essere chiuso, serrato, difeso, trincerato. Può essere come una stanza con le persiane chiuse e le finestre sigillate dove viviamo nascosti. Dove respiriamo solo l’aria delle nostre sicurezze per paura di perderle, dove ci alimentiamo solo della luce artificiale, perché la possiamo gestire, dove ci accontentiamo del poco calore, per paura di perdere anche quello. Ma nonostante ciò,  Dio è come il sole.  Fuori brilla lo stesso.

 

Ecco  avere fede, significa aprirsi.   

Aprire la finestra completamente e lasciare che il sole entri tutto e illumini tutto. Lasciare che suoi i raggi ci riscaldino il cuore, ci entrino negli occhi. Lasciare che tocchi tutto quello che siamo.  Significa spalancare la porta del cuore a Dio totalmente. Significa farlo entrare e lasciare che arrivi dappertutto, in ogni punto, in ogni angolo, in ogni parte gelida e inaridita. Significa permettergli di arrivare fino alle parti più indurite, più chiuse, più  pietrificate.

 

Avere fede significa smettere di essere ciechi.

Smetterla  di non voler vedere, di passare oltre. Significa smettere di essere sordi. Indifferenti, apatici, isolati. Significa smettere di essere storpi. Paralizzati dalle nostre paure. Impediti, bloccati, incastrati da noi stessi.

 

Avere fede, significa dire di “si” a Dio. 

Come Maria.  Lei,  di fronte all’angelo, si è fidata.  Anche senza comprendere, si è fatta prendere dalla parola di Dio, da Dio,   ha accettato che entrasse dentro di lei e si incarnasse.  Ha detto il suo “si”senza riserve.   Avere fede significa dire di “ sì ” senza riserve.

 

Significa accettare di vivere il mistero  di quell’incontro. 

Accettare di viverlo così,  come lo vuole Dio. Lasciare che ci porti su strade che non conosciamo.  Accettare di essere portati su ali d’aquila.  Accettare di entrare nel Suo progetto misterioso,  accettare di fare la Sua volontà.

 

La fede senza le opere, non è vera.

E’ finta, falsa, vuota, sterile.  Sono le opere che la garantiscono, la provano, la attestano.  Se non si incarna in quello che sei, in quello che scegli, in quello che fai,  non è vera.  Se non diventa incontro con il prossimo, se non diventa cura, custodia, tenerezza, per il prossimo malato, povero, rifiutato,  non è vera.

Attraverso di te,  il Padre incontra i suoi figli.  In modo concreto, vivo, diretto.  Occhi negli occhi, mano nella mano, cuore nel cuore.  Come Gesù.