Perché  mi cercavate?

 okI genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.  Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.  Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.

 

 

 

Dove lo cerchi Gesù?    Dove lo trovi?    Perché lo cerchi?

Lo cerchi nella tua casa.   Lo vuoi nella tua casa.   Lo vuoi a tua disposizione.            Come vuoi tu.

Lui deve stare,  dove vuoi tu.    Dove  lo hai messo tu.   Come  lo hai messo tu.              Non si deve spostare.  Non se ne deve andare.

Deve stare  alle tue regole.   Come ci stai tu.   Deve stare dentro le tue regole.              Che hai stabilito tu.     Non è più grande delle tue regole.

 

Ecco Gesù,  il Figlio di Dio,    è Dio.     Lui sta con il Padre.    Lui va dal Padre.                    Il suo posto è il Padre.    Le cose del Padre,  la volontà del Padre.

E questo,  è anche il tuo posto.     Li, devi stare.    Insieme a lui.

Il tempio,   la casa del Padre, le cose del Padre,    sono la tua casa, le tue cose.               Li, trovi tutto.    Li, trovi anche il Figlio.

 

Solo allora lo trovi Gesù.   Quello che cercavi.  Il tuo Signore. Il tuo Salvatore.

Che ti salva,   dall’ansia   e dall’angoscia.      Dal timore di averlo perduto.                     Dalla paura di esserti perduto.

E  non lo perdi  più.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco viene

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.  Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.  Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.  State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

 

 

 

Tanta violenza.    Tanto terrore.   Tanto dolore.     Tanta incoscienza.

Ti invade.   Ti schiaccia.   Ti distrugge.  Ti spezza.       Ti leva il respiro.

E sei lì abbattuto.    Caduto.   A terra.     Il tuo cuore è a terra.   Pieno di ansia e angoscia. Pieno di paura.   Morto di paura.       Chi ti può salvare?

 

Solo un Dio lo può fare.   Solo un Dio può arrivare  a tanto.    È un Dio viene.  Viene per te.   Viene a liberarti.   Viene a salvarti.

 

Alzati.   Tirati su.   Risollevati.   Rialza il capo.      Guarda il cielo,  e attendi.

Attendi , non più la paura.     Attendi la gioia.   Attendi il volto di chi sta per venire a liberarti.   Il volto del Signore.     Il volto del Figlio di Dio.

 

Ecco il Natale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Perché avete paura?

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In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.  Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».   Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».  E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

 

 

 

La tempesta,  fuori di te.   La tempesta,  in te.   Le onde,  ti travolgono il cuore.                     Ti riempiono il cuore.   Si prendono il cuore.   Le onde della paura.  Le onde del dolore.     Ti pesano,   ti portano, ti sconvolgono.   Non ce la fai.

Ti senti perduto.  Ti senti finito.  Ti senti sfiancato.     Per quello hai rinunciato,   a Dio.    Per quello  te ne sei andato, da lui.    Per quello sei arrabbiato, con lui.   Perché ti sembra che lui dorma.  Che lui non ci pensi.  Che a lui non interessa.

Non hai  ancora,  fede.   Gesù lo porti con te,  ma non è in te.   È messo lì,  da una parte.    È una parte di te.   Addormentata, isolata, usata.    Gesù per te,  non è il Signore.

 

Perché  avete paura?

Se  Gesù  è il Signore,  non devi avere paura.   Non puoi,  avere paura.   Te lo fa vedere.  Lui comanda  il vento fuori,  e dentro di te.   Minaccia il vento,  delle tue paure.   Lo vince e lo placa.   E le placa.

Dice  al mare  delle tue inquietudini, della tua angoscia, del tuo dolore.   “Taci, calmati!”      E le onde non ti fanno più male.   Non ti travolgono più.  Non ti prendono più.

 

Ecco chi è costui.

È Dio.  È il Signore.   È Colui che ha fatto te,   e tutte le cose.   Tutte le cose esistono in lui,   e per mezzo di lui,  e in vista di lui.    E senza di lui non esistono.

E il vento del mare,  gli obbediscono.

Ecco,  la fede.

 

 

 

 

 

 

 

Tu vali

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Non conto nulla?

Non è vero che non vali, che sei sbagliato.   Non è vero che non sei amato.

Non cercare  dall’altro, il valore.  Non lo mendicare dall’altro. Non lo decide lui, se vali.  Non lo giudica lui. Non dipende da lui.

 

Da  chi  dipende?  Chi  lo dice?

Tu vali,   perché ti ha fatto un Dio.   Un Dio ti ha pensato,  un Dio ti ha voluto,  un Dio ti ha amato.    Da sempre.  Prima dei tuoi genitori,  prima di te,   prima di tutti.

Il tuo valore è in Dio.  Ci sta da sempre.   E nessuno te lo può levare e nessuno lo può cambiare.

Se ti hanno umiliato, rifiutato, calpestato, abbandonato, ferito, non hai perso il valore.   Non te lo hanno portato via. Non lo hanno cancellato.  Non sei rimasto senza.

Anzi, è diventato più grande,  più importante, più prezioso agli occhi di Dio.  Quel valore sofferente, assomiglia a suo Figlio in croce . Ed è più amato dal Padre.

 

Perché  non lo sento?

Il negativo, che senti e che ti fa male,  non sei tu.   Il negativo  è quello che nega il tuo valore.   È l’inganno che lo nasconde.   È l’ombra che lo oscura e te lo leva.  E ti leva Dio.

Il negativo è la nube che non te lo fa vedere.   È la nube che copre il sole,  ma non riesce a coprire il giorno, la luce.  Non riesce ad annullare il sole, il giorno, la luce.   Non riesce ad annullare Dio.

Non lo vedi, il tuo valore,  ma c’è.    Non lo senti, il tuo valore, ma c’è.     Non partire dagli altri, parti da te, dalle tue radici.

 

Parti da Dio.  Dal suo amore.

E lo ritrovi.

E  ti   ritrovi.